La Contessina Mizzi A Teatro

Daily / News - 08 February 2009 12:51

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La scena si apre su un palco disseminato di foglie secche e cornici gigantesche. Ai lati tavolozze pitturate; sullo sfondo quadri messi al contrario. Siamo a Vienna, nel palazzo del conte Arpad (Roberto Bisacco), rigido aristocratico che ha un a figlia Mizzi, non più giovanissima. Il principe Egon Ravenstein (Antonio Zanoletti) suo vecchio amico, viene a far visita, come spesso accade alla famiglia Pazmandy. La visita ha un preciso scopo : il principe decide di confessare all'amico l'esistenza di un figlio adolescente "avuto con una popolana" e che è stato da lui riconosciuto. Adesso è giunto il momento che il ragazzo sia introdotto in società.

Il conte è sorpreso ma ha anche lui qualcosa da rivelare: è stato appena lasciato dall'amante che sta per sposare un cocchiere. Il vecchio conte non sa però, non saprà mai che la madre di Philipp, il figlio del principe, è in realtà sua figlia Mizzi. Mizzi fu costretta ad abbandonare il bambino appena nato perché il principe non voleva e poteva sposarla, aveva infatti già una moglie. Il principe chiede a Mizzi di sposarlo, ma la contessina rifiuta, non accetta riparazioni in ritardo, non può dimenticare i giorni dolorosi seguiti alla nascita del figlio che fu costretta ad abbandonare dopo la nascita e la presunta impossibilità del principe di sposarla. Adesso è ormai troppo tardi, Mizzi ha pagato un altissimo prezzo alla convenzione, ha sofferto, si è emancipata ed è ora in grado di affrontare senza emozione l'arrivo del figlio, poiché la voce del sangue è solo "una fandonia".


Mizzi è una delle grandi figure del teatro di Schnitzler; una donna vittima dell'etichetta del tempo, delle

 Arthur Schnitzler (1862 -1931)

 

E' uno scrittore, drammaturgo e medico austriaco. È conosciuto per aver creato un punto do vista narrativo conosciuto come monologo interiore: i personaggi si descrivono assieme allo svolgersi dei loro pensieri. L'attenzione alla psicanalisi gli procurò l'ammirazione di Sigmund Freud, il quale - soprattutto per gli studi sull'ipnosi - non si capaciava di come avesse potuto conseguire conoscenze che a lui stesso erano costate anni di studi e sacrificio "sul campo" (Lettera di Freud a S. 8 maggio 1906). Tra le varie opere Girotondo (Reigen, 1900), Intermezzo (Zwischenspiel, 1905) La contessina Mitzi (Komtesse Mitzi, 1909) e Doppio sogno (Traumnovelle, 1926), da cui il regista Stanley Kubrick trasse nel 1999 Eyes Wide Shut, con Tom Cruise e Nicole Kidman.

rigide regole imposte alla sua classe, una donna che ha sofferto in silenzio l'abbandono e l'affronto, lasciando che la sua vicenda umana restasse nell'ambito della commedia, senza interferire tragicamente nel destino degli altri. La contessa ama dipingere fiori come violette e citisi (ginestre multicolori), mostrandosi in apparenza superficiale, svagata e innocua. In realtà, la trentottenne "single" è frustrata e sarcastica e lo dimostra in tutti i dialoghi con il principe. In abito verde pisello e inseparabile ombrellino, Mizzi sembra una matura e bislacca Mary Poppins, un bouquet di fiori che sta appassendo perché senza acqua.

L'atto unico si chiude lasciando aperti molti interrogativi, con una sorta di happy and non concluso, un sipario che si chiude su una Mizzi che si ricopre di foglie secche.

 

Nonostante la satira piuttosto marcata del futile e vuoto mondo aristocratico, si avverte nel taglio registico una forzata insistenza sulla rigidità di tale universo. I personaggi parlano in maniera inflessibile, quasi inespressiva, i toni sono lenti, formali, le emozioni contenute. Ed alla fine l'unica ventata di freschezza la porta Philip, il ragazzino diciassettenne (un bravo Giampiero Mannoni) che sembra aver capito molto più degli altri, nonostante la sua giovane età. Il nuovo che vince sul vecchio, come nei più classici schemi delle commedie greche.

Una commedia senza novità, con ritmi poco sostenuti e soluzioni registiche scontate, soprattutto nell'avvio de testo, durante il quale il lungo dialogo tra i due uomini avviene con un alternarsi di movimenti e di scambio di posto assolutamente fuori luogo, più vicino alla commediola di paese che non ad una compagnia professionista.

La contessina Mizzi è andata in scena in prima nazionale al Teatro Piccinini di Bari per la regia di Walter Pagliaro. Interprete principale è Micaela Esdra (1952) attrice nota al pubblico per le sue interpretazioni a teatro con Giorgio Strehler, per gli sceneggiati televisivi e per il cinema, in cui da anni dà la "voce" ad attrici straniere come Kim Basinger, Juliette Binoche e Winona Ryder. L'attrice aveva già interpretato nel 1995 un testo di Schnitzler, La Signorina Else, sempre nel ruolo principale.


LA CONTESSINA MIZZI. Drammaturgia : Arthur Schnitzler. Traduzione Giuseppe Farese. Regia: Walter Pagliaro. Interpreti: Micaela Esdra, Roberto Bisacco, Antonio Zanoletti, Martina Carpi, Giampiero Mannoni, Diego Florio, Ilario Greco, Giovanni Scacchetti. Produzione: Associazione Culturale Gianni Santuccio. Scene e costumi: Luigi Perego. Disegno luci: Mario Feliciangeli.

 

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