Il caso di Eluana Englaro, scomparsa a seguito dell'interruzione della nutrizione artificiale

Daily / News - 07 February 2009 11:17

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Al frastuono fatto da politici, cardinali, giornalisti, sarebbe ora di aggiungere ... il silenzio. Lasciamo morire in pace Eluana. Smettiamo tutti di strumentalizzare una giovane vita spezzata. Sarebbe la cosa più sensata e invece no. In Italia, patria della fede, della vita da difendere a tutti i costi (andatelo a spiegare prima a quelli che danno fuoco alle persone innocenti) non è possibile farlo. E allora ecco Eluana, con il suo bel volto e il suo dolce sorriso, in prima pagina su tutti i canali e le pagine dei giornali. Ma chi è quella giovane che ci sorride oltre lo schermo? Non certo Eluana che oggi è un vegetale, in un letto, attaccata ad un sondino che le fornisce acqua e cibo. Ma i mass media si accaniscono a mostrarci l'immagine di un fantasma.  

Perché? Perché non bisogna dimenticare che Eluana è una ragazza, ed è viva. Questo è ciò che vogliono inculcarci. Dov'è la libera informazione? Che idea volete che si facciano le persone che ascoltano il telegiornale e vedono che la legge italiana sta per emettere un provvedimento contro una giovane ragazza così bella e piena di vita?

 

L'immagine che nella nostra società è tutto, ancora una volta diventa veicolo distorto d'informazione. Quella ragazza non c'è più...Eluana non è che un corpo privo di vita. Ecco cosa ci resta di lei: i suoi occhi si aprono e si chiudono seguendo il ritmo del giorno e della notte, ma non ti vedono. Le labbra sono scosse da un tremore continuo, gli arti tesi in uno spasimo e i piedi in posizione equina. Una cannula dal naso le porta il nutrimento allo stomaco. Ogni mattina gli infermieri le lavano il viso e il corpo con spugnature. Un clistere le libera l'intestino. Ogni due ore la girano nel letto. Una volta al giorno la mettono su una sedia con schienale ribaltabile, stando attenti che non cada in avanti. Poi di nuovo a letto. Commenta Carlo Alberto Defanti, primario del reparto di neurologia dell'ospedale Niguarda di Milano, che ha visitato Eluana alcuni anni fa: "Malgrado non soffra direttamente per il suo stato, dovrebbe essere chiaro a tutti che la sua condizione è priva di dignità. Di lei rimane un corpo privo della capacità di provare qualsiasi esperienza, totalmente nelle mani del personale che la assiste.(www.zadig.it)

Se una famiglia divorata dal lutto e dal dolore lo ha capito da oltre otto anni, è il caso che anche lo Stato e il Vaticano e noi tutti lo capiamo. È il caso che si inizi a parlare anche del diritto di queste persone a poter scegliere liberamente la morte. Beppino Englaro, padre di Eluana ha avuto un coraggio incredibile, perché ha messo il suo dolore alla mercé della Nazione per difendere i diritti di Eluana e di tutti noi. La religione e la politica non possono prevaricare la libertà dell'individuo.


Esiste qualcosa di più grande e più puro
rispetto a ciò che la bocca pronuncia.
Il silenzio illumina l'anima,
sussurra ai cuori e li unisce.
Il silenzio ci porta lontano da noi stessi,
ci fa veleggiare
nel firmamento dello spirito,
ci avvicina la cielo;
ci fa sentire che il corpo
è nulla più che una prigione,
e questo mondo è un luogo d'esilio.

(Kahlil Gibran)

© Riproduzione riservata




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