L'acqua, le difficoltà del futuro reperimento

Daily / Editoriali - 13 October 2020 15:00

L'acqua viene anche definita 'oro blu'

image
  • CONDIVIDI SU
  • icon
  • icon
  • icon
  • icon
  • icon
  • icon

L'accesso all’acqua potabile nel mondo e la difficoltà di reperimento

Procurarsi un bicchiere d'acqua oggi è la più semplice delle operazioni. Si apre il rubinetto, zampilla fresca limpida incolore. Ma per giungere a questo stadio ha bisogno di diversi passaggi: può giungere dalle sorgenti, come nel caso dell'acqua che alimenta Roma. Può arrivare da un fiume come accade con l'Arno a Firenze e con il Tamigi a Londra. Da un lago, come sulle sponde dei laghi svizzeri, di Costanza, Ginevra, Losanna e Zurigo. Oppure dal sottosuolo come avviene a Milano, Berlino e New Orleans. Ogni città usa il sistema più economico e che assicura la maggior quantità di acqua. La città di Firenze per depurarla usa moderni impianti: l'acqua passa in appositi bacini detti di decantazione dove deposita l'impurità più grossolane, in seguito viene filtrata con delle pompe prementi e la si costringe a passare attraverso speciali pareti di terracotta poi disinfettata affinché sia innocua, inodore, insapore. Infine viene ventilata perché contenga una giusta quantità di acqua. Il costo dell’acqua doveva diminuire nel 2011, quando 26 milioni di italiani decisero a referendum che la spesa doveva essere solo per gli oneri necessari senza quindi un guadagno per il fornitore. Ma come riferisce Remo Valsecchi - commercialista e membro del Forum nazionale dei movimenti per l’acqua - ad altraeconomia.it - l’ARERA (L'Autorità di regolazione per energia reti e ambiente) “ha sostituito la ‘remunerazione del capitale investito’ con gli ‘oneri finanziari del gestore’. Che sono finiti nella tariffa”.

Il peso del reperimento dell’acqua sulle spalle di donne e bambini

Lo scorso 22 marzo è stata la Giornata Mondiale dell'Acqua. L'UNICEF, per l'occasione, ha ricordato che circa la metà della popolazione mondiale non ha abbastanza acqua per almeno un mese all'anno, mentre per due miliardi di persone al mondo la carenza di acqua è stimata intorno a una cifra, prudente, di sei mesi all'anno. Dati che dovrebbero fare riflettere e indirizzare verso campagne di sensibilizzazione più concrete di quante siano state realizzate ad oggi.

Tra le difficoltà di reperimento a questo bene primario, risultano i cambiamenti climatici che, negli ultimi dieci anni di monitoraggio da parte dell'UNICEF, hanno registrato inondazioni e siccità in diversi angoli del pianeta.

Francesco Samengo, Presidente dell’UNICEF Italia, dopo aver illustrato le criticità riguardo all'accessibilità dell'acqua contaminata legata alla mortalità dei bambini sotto i 5 anni in aree critiche nel mondo, ha sottolineato in occasione della Giornata Mondiale dell'Acqua: “L'acqua e i cambiamenti climatici sono indissolubilmente legati. Un cambiamento climatico spesso si avverte attraverso un cambiamento nell'acqua. Il mutamento climatico può influenzare la quantità e la qualità dell'acqua potabile disponibile, di cui i bambini hanno bisogno per sopravvivere.”

L'UNICEF mette in guardia riguardo alla stretta correlazione tra cambiamenti climatici - di cui siamo responsabili grazie ai nostri consumi - e la penuria di acqua, una criticità legata alla sopravvivenza che riguarda circa la metà della popolazione mondiale.
Le calamità naturali mettono a rischio le riserve idriche con conseguente aumento delle malattie (colera e tifo) in età infantile; l'aumento delle temperature favorisce il proliferarsi di microrganismi patogeni; l'innalzamento della temperatura terrestre favorisce la prevalenza di acque salate rispetto a quelle dolci, compromettendo le risorse idriche.

L'acqua, le difficoltà del futuro reperimento - immagini

Nell'articolo di sensibilizzazione pubblicato in occasione della Giornata Mondiale dell'Acqua, il sito italiano dell'UNICEF spiega anche che: “Gli effetti dei cambiamenti climatici, come i disastri naturali o la competizione per l'acqua durante i periodi di siccità, possono aumentare il rischio di spostamenti di popolazione, migrazioni e conflitti”; e ancora: “L'abbassamento delle falde acquifere può a sua volta portare al prosciugarsi di sorgenti e pozzi, costringendo bambine, ragazze e donne a percorrere distanze più lunghe, con maggiore rischio di essere vittime di violenza, oltre a sopportare carichi pesanti per distanze più lunghe”.

La Giornata mondiale dell'acqua

Tra i problemi più rilevanti che i governi dovranno affrontare, oltre quello del contemporaneo coronavirus, rimane di primaria importanza quello della scarsità di acque potabili. L’acqua, definita anche oro blu che deve rimanere di libera disponibilità per non favorire l’incremento delle disuguaglianze, nella realtà, laddove non ancora potabile, determina spesso la nascita di complicazioni che possono portare anche al decesso. Nell’ultima edizione della giornata mondiale dell’acqua dello scorso marzo 2020, è stato affrontato il legame tra l’oro blu ed i cambiamenti climatici. La Giornata mondiale ricorre sin dal 1992, ogni 22 marzo, con l’intento di sensibilizzare le istituzioni ed i cittadini contro gli sprechi. Se poi si considera che ogni giorno, nelle zone più remote e sperdute del mondo dove la siccità e l’arretratezza tecnologica non permettono l’approvvigionamento di acque potabili, molti individui vengono colpiti da infezioni dovute alle impurità delle fonti non controllate (acque di lago o di fiume) e che la stessa reperibilità grava sulle esili braccia di bambini o di madri, ecco che l’obbiettivo fissato dall’ONU di garantire entro il 2030 la disponibilità e la gestione sostenibile delle risorse idriche per tutti gli abitanti della Terra, diventa non soltanto uno scopo simbolico ma una meta necessaria per favorire il progresso della condizione umana.

La previsione della scarsità d’acqua nei prossimi decenni

Secondo un'indagine recente del National Geographic, entro i prossimi 50 anni molti luoghi degli Stati Uniti patirebbero una diminuzione di un terzo della fornitura di acqua dolce, con la metà dei fiumi e dei bacini che potrebbe non essere in grado di soddisfare la domanda. L'uso in eccesso dell'acqua è un problema comune alle società occidentali, e semplici accorgimenti ne ridurrebbero lo spreco: EarthEasy consiglia di non usare la toilette come posacenere o per lo smaltimento dei rifiuti, sostituire i servizi igienici più vecchi con quelli nuovi – riducendo così del 30% l'uso di acqua interna - fare docce più brevi e assicurati di installare soffioni a risparmio idrico, chiudere l'acqua dopo aver bagnato lo spazzolino da denti, non lasciare scorrere il rubinetto quando si puliscono le verdure, cerca di riciclare l'acqua – come quando si sciacquano i piatti prima di metterli nella lavastoviglie.

Un altro rapporto del World Resources Institute evidenzia la dimensione della scarsità d'acqua nel Medio Oriente: il volume di acqua disponibile per abitante, in un’area che si estende dal Marocco all’Iran, è crollato nell’arco di due generazioni, passando da 3.400 metri cubi nel 1960 ai 650 metri cubi previsti nel 2025. Nel sud dell'Iraq, gravi problemi della qualità dell'acqua hanno innescato disordini sociali e violente proteste, la recente siccità in India ha provocato un esodo di agricoltori dalle campagne del Maharashtra e ha prosciugato i bacini idrici che servono la città di Chennai. Nel Sahel africano ci sono violenti conflitti tra agricoltori e pastori per l'acqua e le risorse produttive della terra. Nello Yemen, i sistemi idrici urbani sono stati oggetto di attacchi durante il conflitto in corso nel paese. E in America Centrale, gli agricoltori abbandonano le loro fattorie dopo cinque anni di grave siccità e migrano verso le città regionali e gli Stati Uniti. Uno dei possibili ricicli adottabili in futuro sarà sperimentato sulla Stazione Spaziale Internazionale: il Northrop Grumman Cygnus della NASA che l'ha raggiunta nelle scorse ore, ospita strumenti scientifici che analizzeranno la fattibilità di realizzare l'ossidazione elettrochimica dell'ammoniaca presente nell'urina in microgravità. In tale maniera si potrà recuperare l'acqua nelle missioni di lunga durata sulla Luna e su Marte e fornire acqua potabile in aree remote e aride della Terra.  

Le risorse messe in campo dai governi

La Direttiva Quadro Acque 2000/60/CE è la normativa di riferimento in Europa a tutela delle risorse idriche europee e a garanzia della buona qualità dell'acqua.
Un obiettivo senza precedenti che ingloba nel progetto attuazione di strumenti legislativi, analisi di mercato, monitoraggio costante, ricerca e campagne di sensibilizzazione.

 Nel giugno 2020, il WWF Italia pubblica la notizia che la Direttiva Quadro sulle acque (WFD), minacciata da interessi legati al settore industriale e agricolo, dopo approfondita valutazione sostenuta da quasi 6000 scienziati, oltre 130 organizzazioni e 375000 cittadini europei attivatisi in merito, continuerà il suo percorso come “un elemento essenziale della legislazione ambientale dell'UE”.

Si stima che l'Europa raggiunga la criticità per un buon 60% delle risorse idriche. In Italia solo il 41% dei fiumi e il 20% dei laghi soddisfano accettabili livelli standard ecologici.

Dal sito di WWF, l'appello è il seguente: “Italia Il WWF Italia rinnova al Governo la richiesta di un impegno concreto e immediato per attuare correttamente la direttiva quadro Acque, per la quale l’Europa ha avviato diversi procedimenti per inadempienze nei confronti del nostro Paese. Inoltre il WWF Italia chiede di redigere urgentemente un piano di ripristino ambientale, come previsto dalla Strategia Europea per la biodiversità, iniziando riqualificazione degli ecosistemi acquatici, avviando 'interventi integrati' come previsti fin dal 2014 (L.133/2014) e che le Regioni hanno in gran parte ignorato". Urgono provvedimenti nell'ambito della rete di distribuzione idrica, del sistema depurativo, della gestione fluviale.

Sembra pertanto che la sfida alla scarsità idrica debba essere gestita non soltanto dai governi che dovrebbero amministrare con lungimiranza, ma da ogni individuo che dovrebbe impegnarsi affinché possano essere evitati sprechi per usi superflui e non necessari, secondo una vecchia massima che il risparmio è sempre il primo degli investimenti futuri. L’impegno che viene espresso con la giornata mondiale dell’acqua non è soltanto quello di sensibilizzare l’opinione pubblica contro gli sprechi, ma anche quello di definire l’importanza dell’impatto dei cambiamenti climatici sulla risorse idriche attualmente esistenti, oltre al ben più importante aspetto riguardante la dignità umana e lo sviluppo di aree che per siccità non garantiscono agli abitanti standard qualitativi in linea con le esigenze sanitarie e collettive.


© Riproduzione riservata




Seguici su

  • icon
  • icon
  • icon
  • icon
  • icon
  • icon