Recensione film Nancy con Andrea Riseborough
In VOD da settembre per Samuel Goldwyn Films.

Nancy segna il debutto di Christina Choe, la quale scrive e dirige questo mystery drama che si è guadagnato l'anteprima al Sundance Film Festival. Il film è uscito nelle sale statunitensi lo scorso giugno, applaudito dalla critica.
Nancy (interpretata da Andrea Riseborough) ha 35 anni e una quotidianità insignificante. Lavora, temporaneamente, in uno studio dentistico. Vive con Betty, la madre malata (Ann Dowd), e l'adorato gatto. Nancy trascura il proprio aspetto, sciatto come tutto il resto che la circonda. È attiva su internet, dove ha anche creato un blog per genitori che hanno perduto la propria creatura.
Schede
Nancy ha un talento per la scrittura e, capiamo, un libro nel cassetto. Tramite posta, riceve e straccia diversi rifiuti da parte di case editrici.
Al
lavoro, racconta di viaggi in luoghi remoti. Con una finta pancia,
accetta di incontrare un padre (John Leguizamo) che segue la sua
pagina online, in seguito alla tragedia capitata alla figlia.
In
realtà, Nancy non ha mai preso un aereo e forse non è mai stata
incinta. Forse, perchè qualcosa di questa donna ci sfugge, fin
dall'inizio. Tuttavia, ne percepiamo la sofferenza e la solitudine.
La
morte della madre è un altro duro colpo nell'isolamento esistenziale
della protagonista.
Per caso, Nancy assiste a un programma
televisivo dedicato a persone misteriosamente scomparse. C'è una
coppia di genitori disperati, sono Ellen e Leo Lynch (J. Smith
Cameron e Steve Buscemi): quando aveva 5 anni, la loro bambina è
stata, presumibilmente, rapita e di lei si sono perse le tracce. Al
rinnovo dell'appello, viene fornita una fotografia con le sembianze
che dovrebbe avere da adulta.
Nancy guarda la foto e si riconosce. Telefona ad Ellen. Forse, per la prima volta, qualcosa torna. Nancy non ha mai avuto un padre, né un certificato di nascita. Probabilmente, non ha mai avvertito un sincero legame figliare con Betty. Forse, i suoi problemi hanno origini remote che non dipendono da lei.
Si precipita a conoscere questi possibili genitori. Nella bella casa dei Lynch, Nancy passerà qualche giorno, in attesa del responso del test del DNA. Ellen, professoressa di lettere, è affettuosa e materna; il marito psicologo, invece, si mostra diffidente. Inoltre, è allergico ai gatti.
Il finale è amaro, con il dito puntato sulle opportunità di rinascita che preferiamo lasciare andare. In cambio di cosa?
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