Anna Karenina - donne afflitte al cinema

Cinema / News - 13 February 2013 07:40

Esce al cinema il 21 febbraio Anna Karenina diretto da Joe Wright con Keira Knightley, Jude Law e Aaron Johnson.

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Anna Karenina, la splendida opera letteraria del romanziere russo Tolstoj, torna al cinema giovedi 21 febbraio con un film diretto da Joe Wright, conosciuto per Orgoglio e pregiudizio (2005) ed Espiazione (2007).

Il celebre romanzo è stato fonte di ispirazione di numerosi film e serie televisive. Per quanto concerne il cinema, a partire dalla prima versione cinematografica muta del 1914, realizzata in Russia per rendere accessibile alle masse la grande letteratura, c'è stato un lungo susseguirsi di film, tutti ugualmente intitolati Anna Karenina, in cui di volta in volta nel ruolo della protagonista si sono susseguite Greta Garbo, in ben due film, uno del 1927 diretto da Edmund Goulding e l'altro del 1935 diretto da George Cukor, Vivien Leigh, in un film del 1948, e Sophie Marceau, in un film del 1997.

Nell'ultima versione, una produzione anglo-francese, ad interpretare la russa aristocratica sarà l'attrice britannica Keira Knightley, qui alla sua terza collaborazione col regista, mentre nel ruolo del cattivo marito Jude Law e in quello dell'affascinante Conte Vronsky Aaron Johnson.

La storia su cui verte il romanzo, e quindi il film, è nota. Una donna infelicemente sposata con un alto funzionario governativo conosce un uomo e se ne innamora lasciandosi andare ad un sentimento proibito e infischiandosene delle convenzioni sociali. Tutto questo però non le porta la felicità perché si trova vittima della rigida chiusura della società russa dell'Ottocento in cui il divorzio è mal visto e tanto meno la spontanea espressione di un sentimento. L'allontanamento dal figlio e i crescenti dubbi sul reale e sincero amore dell'amante portano la donna alla disperazione e quindi al suicidio finale, sotto le ruote di un treno in corsa.

Sono molte le storie di donne afflitte per ragioni sentimentali portate sul grande schermo. Ricordiamo ad esempio un altro grande personaggio femminile rubato alla letteratura come Madame Bovary, da cui è stato tratto il film del 1991 diretto da Claude Chabrol con Isabelle Huppert nel ruolo della protagonista. Qui, una bella ragazza di campagna, i cui vagheggiamenti di una vita eccitante e lussuosa provenienti dalla lettura di novelle popolari vengono frustrati dal noioso matrimonio con un benestante ma banale medico, si da all'adulterio alla ricerca di emozioni ma non trova altro che delusioni e amarezza. Anche per questo personaggio, come per Anna Karenina, la soluzione finale è il suicidio, in questo caso per avvelenamento da arsenico. Altra figura di donna afflitta da insoddisfazione coniugale è quella della Séverine di Bella di giorno, film di Luis Bunuel del 1967 con la splendida Catherine Deneuve nei panni della giovane moglie di un medico il cui distorto modo di rapportarsi la conduce a ricercare nella prostituzione una via di uscita alla monotonia della sua vita sentimentale. 

Restiamo a vedere se Keira Knightley sarà all'altezza di tante illustri colleghe che hanno fatto di questi personaggi femminili dei veri e propri simboli di una certa condizione della donna.

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