Recensione film Searching
Thriller social con protagonisti Debra Messing e John Cho

Una tensione narrata attraverso l’uso dei social-network
Searching presenta una narrazione thriller basata sulla fruizione dei social network, come fossero una lente attraverso la quale il mondo reale viene percepito con sfumature diverse e dove emerge un’apparente rappresentazione di se stessi. La regia di Aneesh Chaganty propone allo spettatore la prospettiva del fruitore dei social, scollegato dai vecchi mezzi di comunicazione e sempre più connesso ad un mondo virtuale che alterna risvolti tragici ad aspetti che sanno offrire anche una valida utilità o alternativa. La tecnica utilizzata, che si presenta inizialmente ben congegnata e calata nel contesto narrativo, sembra anche rappresentare un minimale tallone di Achille per questo apprezzabile esperimento filmico.Trama del film Searching
Quando la figlia sedicenne scompare, David (John Cho) viene contattato dalla detective Vick (Debra Messing). Per lui comincia un calvario ed inizia ad indagare tra i ritagli di vita che la giovane ha disseminato sui social-network, scoprendo di non conoscere affatto sua figlia. La verità sulla scomparsa gli apparirà sempre più mistificata e non riuscirà più a comprendere di chi si può realmente fidare.Schede
Un computer può scegliere le tappe di una vita
Il regista Aneesh Chaganty si è proposto di realizzare un film che permettesse di comprendere quanto la tecnologia sia penetrata nella vita quotidiana di ognuno, con scene girate principalmente in soggettiva. Una vita scandita dal calendario di un computer e svelata dai social-network, una prospettiva non più futuristica ma attuale che permea la realtà ed a volte la mistifica. Un padre che pensava di conoscere la propria figlia, e che invece ne scopre le fragilità scavando nella vita social della giovane, rappresenta probabilmente uno degli aspetti più interessanti, diffusi ed attuali. Ma l’aspetto più intrigante della narrazione è dato dalla possibilità di ricomporre una intera vicenda attraverso la connessione tecnologica ai vari social-network. Il confine tra privacy ed utilità è latente ed indefinito a tratti sconvolgente nella spettacolarizzazione, offre una rappresentazione sin troppo contemporanea. Aneesh Chaganty è riuscito a realizzare una narrazione compiuta, permettendo allo spettatore di calarsi in un contesto che potrebbe essere inesplorato. A tratti si potrebbe avere la sensazione d’essere ad un corso d’informatica ma le trame realistiche spengono immediatamente tale percezione. La sceneggiatura potrebbe apparire non del tutto solida laddove un padre preoccupato appare fin troppo intuitivo, ma in questa narrazione non è il thriller a dover emergere quanto invece la penetrazione del contesto virtuale in quello reale e quanto questo aspetto abbia condizionato le scelte dei personaggi. Searching rappresenta un esperimento riuscito con trame ben congegnate ed accattivanti, solo in parte incompiute. La trama scorre in modo coerente senza pesare sulla narrazione o tediare lo spettatore. Il film verrà proiettato nelle sale italiane a partire dal 18 ottobre 2018.
© Riproduzione riservata
Potrebbe Interessarti

Recensione serie tv The Walking Dead: Daryl Dixon
Scopri The Walking Dead: Daryl Dixon

Le Chiavi del Cosmo: in uscita nelle librerie il nuovo thriller di Glenn Cooper
Glenn Cooper trasforma storia e archeologia in avventura e riflessione in un viaggio tra Europa e Asia

Recensione film Downton Abbey: Il gran finale, il culmine dell'acclamata saga
Scopri la recensione dell'ultimo capitolo di Downton Abbey, diretto da Simon Curtis con Hugh Bonneville,

Recensione film Ri gua zhong tian The Sun Rises on Us All di Cai Shangjun
In concorso a Venezia 82

Grido Fatale di Angela Marsons: Un thriller psicologico sospeso tra tensione e inquietudine
Torna la detetive Kim Stone alle prese con un serial Killer in una storia torbida e appassionante

Mostra del cinema di Venezia: recensione film Scarlet
Regia di Mamoru Hosoda

Mostra del cinema di Venezia: recensione film Elisa
Di Leonardo Di Costanzo con Barbara Ronchi e Valeria Golino

Mostra del cinema di Venezia: recensione In the Hand of Dante
Regia di Julian Schnabel con Gal Gadot