Recensione Amiche di sangue, un applaudito esordio noir
Di Cory Finley con Olivia Cooke e Anya Taylor-Joy, in sala dal 2 agosto.

Amiche di sangue (Thoroughbreds, il titolo originale) è un noir originale, scritto e diretto dall'esordiente Cory Finley.
La trama ha come protagoniste due studentesse, Amanda (Olivia Cooke) e Lily (Anya Taylor-Joy). Amiche di infanzia, si ritrovano quando Amanda sta attraversando un periodo complicato: la ragazza è in cura per aver manifestato una personalità borderline, uccidendo l'amato cavallo diventato zoppo. Il suo comportamento, sempre diretto e rude, mette in crisi quello ambiguo della sofisticata Lily.
Schede
L'una
vive con la madre, l'altra odia il suo patrigno. Entrambe sono
rampolle di famiglie molto agiate. Ricche, viziate ma, soprattutto,
mortalmente annoiate, finiscono per progettare l'omicidio del
patrigno di Lily. Insieme, individuano l'esecutore materiale del
crimine in un perverso spacciatore (interpretato da Anton
Yelchin),
ma il ragazzo, infine, ci ripensa.
Amanda e Lily sono costrette a
ripassare il piano.
Amiche di sangue è stato applaudito dalla critica statunitense. Cory Finley, dunque, esordisce con il botto. Interessante è la contrapposizione tra la tenuta in cui vive Lily, anche gli interni dell'edificio rispecchiano certe inquietanti dimore della letteratura gotica ottocentesca, e lo scenario metropolitano della scena finale. Dentro le mura casalinghe, Lily riempie le sue giornate vuote, lontano dalla popolarità di cui gode al college, immaginandosi una vittima del patrigno. Abituata a godere delle attenzioni di tutti coloro che la circondano, l'anaffettivo ambiente familiare la incoraggia a diventare comunque protagonista, anche di una trama horror.
L'abilità di Finley sta nel caratterizzare due personaggi opposti, ma allo stesso tempo, complementari. Ad Amanda è stato diagnosticato un disturbo di natura depressiva, la ragazza assume i farmaci prescritti. Tuttavia, è il profilo psicologico di Lily a riservare una scioccante sorpresa: una studentessa brillante, libera di proseguire i propri studi e la propria vita quando, come spettatori, cominciamo a conoscerla: una natura incapace di empatia. Diversi sono gli spunti di riflessione sociale che matura il film.
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