My Italian Secret recensione film, Gino Bartali e i viaggi della salvezza per molti ebrei

Cinema / Recensione - 17 October 2014 13:00

My Italian Secret, Oren Jacoby presenta al Festival Internazionale del Film di Roma un documentario sulla storia di Gino Bartali e altri italiani che come lui agivano segretamente per aiutare gli ebre

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My Italian Secret (Gli eroi dimenticati) film scritto e diretto da Oren Jacoby (Sister Rose’s Passion), presentato al Festival Internazionale del Film di Roma come Evento Speciale.

My Italian Secret trama, pedalate della speranza. Gino Bartali è stato un grande ciclista, vincitore di Tour de France e Giro d’Italia. Ciò che meno si racconta di lui, è il suo essere un eroe della Seconda Guerra Mondiale; infatti compiva centinaia di viaggi trasportando documenti falsi per aiutare quelle famiglie ebree che rischiarono la deportazione nei campi di concentramento. Insieme alla sua storia si incrocia quella del Dottor Borromeo, che inventò una malattia inesistente per spaventare le SS e tenerle lontane dall’ospedale e dagli ebrei al suo interno rifugiati. My Italian Secret segue il ritorno in Italia di alcuni sopravvissuti agli orrori della guerra. Attraverso il loro racconto rivivono le loro storie e paure, accompagnati da ringraziamenti verso coloro che hanno rischiato la propria vita per salvarli.

My Italian Secret recensione. Il destino che toccò agli ebrei tedeschi ed europei è stato più volte raccontato, ma ciò che accadde agli italiani ebrei dopo l’emanazione delle leggi razziali fasciste nel 1938 e fino al termine della Guerra nel 1945 è spesso ignorato dai libri di scuola. Il documentario di Oren Jacoby si basa su un dato statistico: l’80% degli ebrei europei è stato ucciso nel genocidio nazista, l’80% degli ebrei italiani è sopravvissuto grazie agli eroici e ingegnosi sotterfugi di cittadini comuni. Così la narrazione passa attraverso le voci di coloro che hanno sentito sulla propria pelle il dolore di quei terribili anni. Persone emigrate in altri stati alla fine del conflitto, ma che tornano a visitare i luoghi della sofferenza, ripercorrendo le proprie vicende e incontrando amici che non vedevano da più di mezzo secolo. La cosa che più colpisce è il fatto che gli eroi di questa storia siano persone assolutamente normali, le quali non erano riuscite ad accettare che gente con cui avevano vissuto fino a quel momento fosse considerata nemica della patria solamente a causa del credo. Così lo stesso Gino Bartali nascose un intera famiglia in casa propria e il Dottor Borromeo salvò con la sua astuzia centinaia di persone. Ricorda Andrea Bartali, figlio del ciclista, come suo padre abbia aspettato l’anzianità per raccontargli ciò che aveva fatto nella Seconda Guerra Mondiale; quando il figlio gli ha domandato il perché avesse atteso così tanto per rivelargli questo segreto, gli rispose che le buone azioni non vanno dette, perché non devono essere motivo di vanto. Il coraggio di queste persone era unicamente finalizzato al bene, non volevano essere eroi, solo persone giuste.

My Italian Secret, le testimonianze. Raccontano la propria storia in questo documentario Andrea Bartali, Pietro Borromeo, Gaia Servadio, Charlotte Hauptman, Pietro Terracina e Ursula Korn Selig. La voce narrante è quella di Isabella Rossellini.

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