Recensione film Io e te, Bernardo Bertolucci ed il rifugio della solitudine

Cinema / Recensione - 25 October 2012 07:01

Solitudini intime e sfuggenti con una colonna sonora di grande attrattiva per questo atteso ritorno al cinema di Bernardo Bertolucci

image
  • CONDIVIDI SU
  • icon
  • icon
  • icon
  • icon
  • icon
  • icon

Io e te è il nuovo ed attesissimo film con il quale Bernardo Bertolucci torna al cinema, ispirato dall'omonimo romanzo di Niccolò Ammaniti e presentato al Festival del cinema di Cannes dove ha ottenuto gli applausi della critica.

Lorenzo (Jacopo Olmo Antinori) è un adolescente chiuso in sé che vive con disagio il rapporto con i propri genitori. Finge di andare in gita con la sua scuola ma si nasconde nella cantina, evitando così gli amici e i propri cari. Mentre tutti credono che sia a divertirsi in settimana bianca con i propri compagni di classe, Lorenzo, armato di scatolette e libri horror, vive in completo isolamento nel luogo meno frequentato della casa. La sua sorellastra Olivia (Tea Falco) giunge per caso nella cantina e sconvolge i piani del giovane e solitario fratello.

Bernardo Bertolucci compie un'attenta analisi dell'animo umano e della difficoltà degli individui a relazionarsi con i propri coetanei e con i propri genitori. Le crisi intime o esistenziali sono un tema caro al regista che ha spesso costruito i personaggi dei suoi film soffermandosi sul disagio interiore degli stessi. Due mondi che s'incontrano in una cantina, due metafore del disagio fin troppo presenti nell'attuale società. Anime distanti dagli amici e dai propri famigliari, fuori dal contesto e con un loro specifico mondo. Due modi di esprimere una forma di libertà che condiziona i protagonisti fino a nascondersi dalla realtà o cercare forme controverse di evasione.

David Bowie, tra gli altri, firma la colonna sonora di questo atteso film con la versione italiana di Space Oddity, pubblicata per la prima volta, nella versione originale, nel luglio del 1969 pochi giorni prima che l'uomo mettesse piede sulla luna. Ragazzo solo - Ragazza sola, titolo della versione italiana che è stata lanciata sin dal 1970, caratterizza una delle scene più importanti del film, l'abbraccio tra due forme diverse di solitudine giovanili. "Perché sai negli occhi miei c'è un angelo, un angelo che ormai non vola più". Tra gli altri brani scelti per la colonna sonora figurano anche Sing for Absolution dei Muse e Boys don't Cry dei The Cure.

Contraddistintosi per aver diretto celebri film, spesso tratti da altrettanto celebrati romanzi come Piccolo Buddha, Il tè nel deserto, con Io e te il regista torna al cinema a distanza di qualche anno dall'ultimo film The Dreamers - I sognatori del 2003. Lo stesso Ammaniti è già comparso sul grande schermo nel 2003 con il romanzo Io non ho paura diretto da Gabriele Salvatores.

Io e te è un film nel quale la solitudine che vive Lorenzo è fondamentalmente la stessa vissuta dall'imperatore cinese Pu Yi in L'ultimo imperatore (The Last Emperor, 1987) che vinse complessivamente nove Oscar, oppure della diciannovenne Lucy Armon in Piccolo Buddha (Little Buddha1993).

Bernardo Bertolucci ripercorre lo scambio di una formazione continua, dalla giovinezza all'età adulta e viceversa, senza giudicare se sia meglio l'una o l'altra: con una rara capacità per un settantenne di intendere la giovinezza. La stessa maturità infantile di Lorenzo che ad Olivia strappa una promessa: "Che non ti droghi più".

© Riproduzione riservata




Seguici su

  • icon
  • icon
  • icon
  • icon
  • icon
  • icon