Sin City - Una donna per cui uccidere recensione film, Mickey Rourke ed Eva Green spietati nella città del peccato

Cinema / Recensione - 02 October 2014 07:00

Sin City - Una donna per cui uccidere, Robert Rodriguez e Frank Miller propongono il sequel del famoso graphic novel, con un cast spettacolare e la nuova esperienza del 3D.

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Sin City - Una donna per cui uccidere film di Robert Rodriguez e Frank Miller, tratto dal romanzo a fumetti di quest’ultimo.

Sin City - Una donna per cui uccidere trama, vendetta, sangue e ancora vendetta. Al KadiÈs Bar di Sin City si presenta un giovane giocatore di poker, Johnny, che sfida e sconfigge più volte il terribile Senatore Roark, mettendo quindi a repentaglio la propria vita. Intanto la bella spogliarellista Nancy, che affoga la tristezza per la morte del suo amato Hartigan nell’alcool, decide di vendicarsi grazie all’aiuto del gigantesco Marv. Nello stesso bar un uomo burbero, Dwight, rivede per la prima volta dopo tanto tempo una sua vecchia fiamma, Ava. La femme fatale si presenta pentita e sofferente e gli chiede di uccidere il proprio marito che la maltratta. Niente a Sin City è però quel che sembra, e le vicende di questi personaggi si intrecciano e scontrano, colme di vendetta e di un certo istinto suicida.

Sin City - Una donna per cui uccidere recensione. Robert Rodriguez e Frank Miller portano sul grande schermo il sequel del film che è stato un successo di critica e pubblico nel 2005. Si comprende già dalle prime battute che l’opera ha l’aspirazione ad essere più audace, ironica e, per quanto complicato, esplosiva. I personaggi che incontriamo sono tutti sottospecie di eroi, spesso imperfetti e pieni di rancore, che non hanno remore nell’uccidere qualcuno. Quello maggiormente riuscito è sicuramente Marv, bestione spaccaossa interpretato da Mickey Rourke, che è presente in tutti e quattro i capitoli del film. Dall’altro lato l’antagonista più affascinante è personificata da Ava Lord, che prende tutte le curve della stupenda Eva Green. Il suo personaggio è un mix di sensualità e malvagità, una femme fatale che riesce a controllare praticamente chiunque a Sin City, e lo stesso Frank Miller la definisce come “il sogno più glorioso di ogni uomo, ma allo stesso tempo, il loro incubo peggiore”. Ma il grande punto di forza del film è l’incredibile impatto visivo. La pellicola è stata girata completamente in green screen, con pochissimi set e disegni fedelissimi al graphic novel in bianco e nero. Inoltre per questo sequel si è deciso di optare per il 3D, girando direttamente con questa tecnica, evitando così di convertire le riprese in post-produzione. Per quanto suggestivo, il 3D risulta forse inadatto, soprattutto per una pellicola che nasce da un fumetto, massima espressione della bidimensionalità e del gioco di chiaroscuri. In generale il film riesce ad ottenere un grande forza di espressività, ma rispetto al precedente capitolo alcuni elementi sembrano un po’ ricalcati, e purtroppo è inevitabile perdere molto dell’effetto novità. La saga di Sin City comunque, va riconosciuto, è l’unica ad essere riuscita a trasporre fedelmente l’esperienza del fumetto al cinema, con tutta la sua fantasia e fascino, e anche questo capitolo ne possiede una grande dose.

Sin City - Una donna per cui uccidere cast grintoso. Mickey Rourke (I mercenari) è Marv. Jessica Alba (Machete Kills) interpreta la conturbante Nancy, mentre Josh Brolin (Oldboy) è Dwight. Joseph Gordon Levitt (Don Jon) e Bruce Willis (Looper) vestono i panni di Johnny e Hartigan. Rosario Dawson (In trance) impersona la temibile prostituta Gail, invece Eva Green (300 - L’alba di un impero) è la donna per cui uccidere, Ava.

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