Recensione film Oppenheimer

Cinema / Recensione - 23 August 2023 10:30

Oppenheimer è il film nelle sale

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La trama del film Oppenheimer

Oppenheimer è un film che fa della prolissità il suo punto di forza, perché solo così riesce a esprimere l’ansia del protagonista J. Robert Oppenheimer (Cillian Murphy) mentre progetta la distruzione di migliaia di persone.

Nel 1926, il dottorando ventiduenne Oppenheimer studia sotto la guida del fisico sperimentale Patrick Blackett al Cavendish Laboratory di Cambridge: ha nostalgia di casa e soffre di ansia, mentre è alle prese con il lavoro di laboratorio.

Il suo fervore di analizzare la fisica quantistica è prettamente scientifico, ma già racchiude in nuce un dubbio atroce. Insegna all'Università della California, a Berkeley e al California Institute of Technology. Qui incontra la sua futura moglie, Katherine "Kitty" Puening (Emily Blunt) - biologa ed ex comunista - pur avendo una relazione intermittente con Jean Tatlock (Florence Pugh), un membro del Partito Comunista USA. La sua vita privata, però, non conta, e nel film traspare come sia la sua ambizione recondita a spingerlo avanti: sa che ciò che sta per creare è catastrofico, e ciò lo pone in un dubbio che collima con la propria ansia.


Film Oppenheimer - video

I dialoghi continui del film non fanno che esprimere il suo disagio: è come se il regista Christopher Nolan cercasse in questa maniera di psicanalizzarlo, per far fuoriuscire i suoi stati d’animo. Mentre Oppenheimer li racconta, quasi si auto-giustifica di ciò che sta per compiere.

Il giudizio morale sulla bomba atomica

I primi piani del suo volto descrivo bene questo stato d’animo bieco. Mentre Lewis Strauss (Robert Downey Jr.), membro della Commissione per l'energia atomica degli Stati Uniti ipotizza i futuri scenari con i colleghi, Oppenheimer immagina i suoni di un treno che avanza, e i piedi dei presenti che battono. Come un giorno del giudizio, cui lui stesso parteciperà.

È indubbio che Nolan avrebbe potuto trovare altri metodi narrativi per racontare questa tragedia, che ha procurato - distruggendo Hiroshima e Nagasaki, ad opera degli Stati Uniti - 210.000 morti e 150.000 feriti. Ma il fatto di raccontare come ciò sia avvenuto dalla stanza dei bottoni, rende più lampanti le colpe morali degli Stati Uniti, che divergono da quelle giuridiche. Ma l’opinione pubblica lo elogia come “Padre della bomba atomica”, il presidente Henry Truman (Gary Oldman) non ammette di limitare l'ulteriore sviluppo di armi nucleari.


Oppenheimer filtra la rievocazione storica con quella personale, rendendo il film spesso vittima del suo assunto, secondo cui una tragedia può essere raccontata da diversi punti di vista: in tal caso, invece, la prospettiva dovrebbe essere solo una. La forma del film richiede, però, proprio questa abluzione nella mente del protagonista, ingigantita dalla sua interpretazione cupa. Cillian Murphy sa ben baluginare il timore e la sottile ambizione, così come Robert Downey Jr. la protervia. La coscienza morale del film giunge nel finale, nel flashback che mostra la conversazione tra Albert Einstein (Tom Conti) e Oppenheimer: è il fisico austriaco ad aver instillato il dubbio che che una detonazione atomica potesse innescare una reazione atmosferica a catena e distruggere il mondo.  

Oppenheimer, l'uscita del film  

Oppenheimer esce nei cinema italiani il 23 agosto 2023, dopo essere stato distribuito nei cinema statunitensi il 21 luglio.

© Riproduzione riservata




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