Recensione film Alexander McQueen, dedicato al genio della moda
In sala dal 10 marzo, distribuito da I Wonder Pictures.

Alexander McQueen - Il genio della moda è il documentario di Ian Bonhote e Peter Ettedgui sul visionario stilista britannico morto prematuramente nel 2010. Lo spettatore è invitato a conoscere la storia di questo genio che rivoluzionò il mondo della moda attraverso il suo lavoro e le testimonianze dei collaboratori e dei parenti. Ad esse si aggiungono le interviste di archivio di McQueen, della sua adorata mamma e quelle di Isabella Blow.
Lee Alexander comincia a lavorare giovanissimo. Ha la foggia di un hooligan, a dispetto di un temperamento timido e gentile. Dall'incontro con Blow, musa di Philip Treacy, nasce un importante sodalizio artistico, poi interrotto bruscamente. La morte dell'amica, a cui dedicherà una collezione realizzata insieme a Treacy, lo getta in un profondo sconforto. La morte della madre, infine, lo spinge al gesto estremo: un dolore troppo grande per intravvedere una forma di felicità futura.
McQueen, le sfilate memorabili
Le
sue sfilate sono memorabili, provocatorie e scioccanti. Una manna per
la stampa specializzata in cerca di scandali e clamori. Ma McQueen
sembra avere le spalle larghe, incurante dei giudizi. Ha una maison
che lavora grazie alla passione di una famiglia allargata. Lui ne è
il capo carismatico, l'enfant terrible con la battuta e lo scherzo
sempre a portata di mano.
Givenchy lo chiama a Parigi, ma il suo
talento viene compreso solo in parte. Dal 1996 al 2001 sarà lo
stilista di punta dell'azienda parigina subentrando al posto di John
Galliano. Non ama l'austerità dell'ambiente francese. Intanto, le
collezioni da disegnare si moltiplicano, le scadenze sono pressanti,
il volume degli affari e le responsabilità segnano la fine di
un'attitudine professionale spensierata.
La partnership con Gucci separa la carriera di McQueen da quella di Isabella Blow.
Il testamento
Premiato come stilista inglese dell'anno ben quattro volte nella sua breve carriera, McQueen è riconosciuto come l'indiscusso scultore, il mago della moda. Ha disegnato abiti per David Bowie, Lady Gaga, Kate Moss, Bjork, Nicole Kidman, il principe Carlo, Gorbaciov.
La sua ultima collezione primavera/estate è intitolata l'Atlantide di Platone ed è presentata a Parigi nell'ottobre 2009: rimane il suo capolavoro e il suo testamento.
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