Mother's Day: recensione del film commedia banale sulle tipologie di madri, mammi e figli

Cinema / Recensione - 23 June 2016 08:00

Garry Marshall dirige un cast stellare tra cui spiccano Julia Roberts, Jennifer Aniston e Jason Sudeikis, ma intreccio incentrato sulle diverse mamme protagoniste delle differenti storie, unito a gag

image
  • CONDIVIDI SU
  • icon
  • icon
  • icon
  • icon
  • icon
  • icon

Mother’s Day presenta diverse linee narrative aventi come protagonisti diversi volti noti del cinema hollywoodiano e, come spesso accade in commedie con caratteristiche simili, le vite dei personaggi finiranno per incrociarsi, dando vita ad un intreccio di storie che vuole tentare di divertire mostrando differenti ritratti di mamme (o mammi).

La trama di Mother’s Day ruota intorno a diverse figure cardine dell’azione: Sandy (Jennifer Aniston) è una madre single che si ritrova a dover confrontarsi con la giovanissima compagna dell’ex-marito, oltre a dover crescere da sola i suoi due giovani figli maschi. Nella situazione opposta è immerso Bradley (Jason Sudeikis), un padre single che deve badare alle due figlie, imparando a sue spese che la più grande sta diventando pian piano donna. Jesse (Kate Hudson), invece, deve fare i conti con sua madre, e suo padre, che non vede praticamente mai, mentre Miranda (Julia Roberts) sarà chiamata a confrontare la sua carriera con una notizia che sconvolge la sua vita.

Garry Marshall dirige una nuova commedia, tornando in qualità di regista per il grande schemo dopo ben cinque anni di inattività. Come per i suoi ultimi lavori quali Appuntamento con l’amore (2010) e Capodanno a New York (2011), rispettivamente aventi come sfondo San Valentino e Capodanno, anche per quest’ultimo film Garry Marshall prende a prestito una popolare festività di tradizione mondiale e la erige a contesto entro cui tessere le fila della sua storia.

Jennifer Aniston e Julia Roberts sono solo due dei numerosi volti noti protagonisti di Mother’s Day, un film che si avvale anche, tra i tanti, di Jason Sudeikis e Kate Hudson per mostrare un ritratto delle diverse tipologie di madri che trovano, o non riescono a trovare, spazio nella società odierna. Proponendo non solo le peculiarità delle differenti personalità che sono chiamate a svolgere il complesso ruolo di genitore, Garry Marshall si concentra anche sul rapporto che esse, o essi tenendo presente che Jason Sudeikis impersona un “mammo”, instaurano con i propri figli, analizzando contrasti e conflitti tipici delle coppie odierne formate da genitore-figlio.

Ricordando le meravigliose commedie romantiche che soleva dirigere Garry Marshall negli anni Novanta, prime tra tutte il cult Pretty Woman (1990), seguito da Se scappi, ti sposo entrambi forti della presenza di una sceneggiatura ricca ed originale, oltre che dell’indimenticabile coppia Julia Roberts-Richard Gere, Mother’s Day si dimostra una commedia che guarda allo humor da gag comica, ma non riesce a convincere, rimanendo un film confinato negli innumerevoli esempi di osservazione della società odierna, ma denotando pura banalità.

© Riproduzione riservata




Seguici su

  • icon
  • icon
  • icon
  • icon
  • icon
  • icon