Civilization VI: Rise and Fall, recensione videogame per PC
Civilization VI: Rise and Fall è la prima corposa espansione di Civilization VI, che aggiunge otto nuove civiltà, governatori, un rinnovato sistema di alleanze e sviluppo delle città

La serie Civilization è sempre stata un punto di riferimento all’interno del genere degli strategici a turni, superando anche la fase che ha visto una drastica diminuzione degli utenti dediti a questa tipologia di giochi. La saga ideata da Sid Meier è stata praticamente l’unico grande titolo a rimanere sul mercato, arrivando sino ad oggi con un domino pressoché inalterato su PC, consolidato da capitoli sempre interessanti, divertenti e profondi. Civilization VI: Rise and Fall è la prima grande espansione del sesto episodio, portando con sé diverse aggiunte, novità importanti e una gestione ancora più strategica e dettagliata del mondo di gioco.
Partiamo dalle nuove civiltà inserite in Civilization VI: Rise and Fall, che espandono il già ricco carnet dell’edizione base, con un totale di otto nuove introduzioni. Come sempre, ogni leader porta con sé abilità e caratteristiche esclusive, con edifici, Meraviglie e unità uniche, che variano e modificano la partita ad ogni nuovo personaggio scelto. Si passa dai Vichinghi alle orientali terre indonesiane, dai persiani e macedoni all’inedita e più moderna Australia. La caratterizzazione mantiene gli elevati standard qualitativi della serie Firaxix Games, con diverse epoche abbracciate e uno stile visivo ed estetico peculiare.
Una delle più importanti novità all’interno di Civilization VI: Rise and Fall risiede nella divisione del tempo in Ere, che modificano la percezione dei cittadini e la nostra storia personale. Vivere un’Età dell’Oro, segnata da progresso scientifico e culturale, permette di aumentare le proprie ricchezze, e bonus, insieme al rinnovato concetto di Fedeltà, con gli abitanti felici e soddisfatti di far parte della nostra Nazione. Viceversa, un’Età oscura aumenta il rischio di generare tensioni e separatismi all’interno dei nostri confini, con le città più lontane dal centro politico che potrebbero rivendicare l’indipendenza, allontanandosi così dal nostro controllo. In entrambe le situazioni, una gestione oculata e rispettosa può fare la differenza, dato che il nuovo sistema di alleanze non premia una gestione scellerata ed eccessivamente aggressiva. Gli stessi accordi stretti con altri leader, prima molto semplicistici, ora ricoprono un ruolo più significativo, grazie a scambi in diversi campi, che possono portare un vantaggio tecnologico, civile o religioso. Ad arricchire ulteriormente questo rinnovato e convincente sistema di gestione della propria civiltà, vi è la figura del governatore, un personaggio dotato di particolari abilità strategiche, che imprime un determinato sviluppo al nostro territorio o solo ad alcune specifiche città.
A livello grafico Civilization VI: Rise and Fall arricchisce l’esperienza base con nuove costruzioni, unità, Meraviglie, leader e architetture inedite, unite ad un calendario che segna i punti chiave della nostra Storia. I diversi contenuti aggiuntivi, corposi e che ampliano l’esperienza di Civilization VI, sono supportati e resi leggibili grazie a un rinnovato sistema di interfaccia, che semplifica e organizza tutte le nuove istruzioni e dettagli
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