Recensione film Paranormal Activity 4, il ritorno alle origini

Cinema / Recensione - 22 November 2012 07:00

Torna al cinema la tensione della serie che ha divertito milioni di fan con un salto fino al primo episodio ed all'inizio della storia.

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Paranormal Activity 4 è l'ultimo episodio della fortunata saga relativa ai fenomeni paranormali caratterizzata, come nei capitoli precedenti, dalla costruzione della tensione attraverso l'utilizzazione della tecnica della ripresa con telecamera in soggettiva e con l'uso delle nuove tecnologie di comunicazione.

Trama: Alex (Kathryn Newton) inizia ad avere strane percezioni che sono cominciate in concomitanza con l'arrivo di una nuova famiglia nel loro quartiere e soprattutto con l'arrivo nella sua vita e in quella della sua famiglia di Robbie (Brady Allen), un ragazzino al quanto insolito. Convinta che possa trattarsi di uno scherzo ma inconsapevole dell'origine di tali fenomeni, imbraccia la sua telecamera determinata a comprendere cosa sta succedendo ma finisce per ritrovarsi in una realtà dai risvolti inquietanti.

L'intera saga di Paranormal Activity ha come sfondo aspetti e tematiche ricorrenti che ne hanno decretato il buon successo di pubblico. La suggestione di fenomeni che sfuggono all'umana comprensione, uniti alla tecnica documentaristica utilizzata in tutta la saga, permettono di catalogare questa serie tra i film di grande tensione che consentono allo spettatore di sentirsi direttamente coinvolto negli accadimenti della trama.

Con il quarto capitolo della storia si torna alla trama dell'origine almeno per quanto concerne i personaggi principali. Infatti i registi Henry Joost e Ariel Schulman, già autori del riuscito documentario Catfish e di Paranormal Activity 3, hanno proposto una storia che coinvolge anche il personaggio di Katie (Katie Featherston), già protagonista nel 2007 del primo capitolo della saga.

 Paranormal Activity 4 ripropone una narrazione ed una ambientazione ricorrenti e simile ai precedenti capitoli. In tutti gli episodi la tecnica usata ed i luoghi casalinghi sono ormai veri e propri marchi di fabbrica. La tensione ed il pericolo che vengono generati tra le mura della propria abitazione è di per se un fenomeno che non può lasciare indifferenti. Questa costante riproposizione rischia di generare una trama prevedibile e ricorrente che non aggiunge molto rispetto al primo film anche se la presenza di personaggi che s'intrecciano coll'origine della storia è sicuramente suggestiva e probabilmente l'elemento di maggior interesse. Il film presenta una trama efficace ed una tensione adeguata alle fama della narrazione, ben costruita, forse ripetitiva ma sicuramente divertente.

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