Walking Out, il film con Matt Bomer e Bill Pullman: intervista al regista Andrew Smith

Cinema / News - 17 February 2017 07:30

"Walking Out" è il film di Andrew & Alex Smith con Matt Bomer e Bill Pullman: è stato presentato al Sundance Film Festival.

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Walking Out è il film di Alex & Andrew Smith che ha partecipato in concorso al Sundance Film Festival. Nel cast ci sono Matt Bomer, Bill Pullman, Alex Neustaedter e il giovane Josh Wiggins. Il primo aiuto regista è l'italiano Edoardo Ferretti. 

La storia racconta del quattordicenne David (Wiggins) che viaggia con riluttanza dalla confortevole casa nel Texas fino al gelido Montana, per la visita annuale: è con il meditabondo padre Cal (Bomer), che in realtà ha progettato la prima caccia iniziatica del ragazzo. Quando i due salgono tra le montagne, Cal tenta di avvicinarsi a David raccontando la storia della sua prima uccisione, dell’ultimo viaggio di caccia con il padre ormai morto da tempo. Ma il loro viaggio è interrotto da un incontro casuale con un orso grizzly: Cal è ferito, si rende conto che entrambi devono contare sulla forza e la capacità di recupero di David per sopravvivere.

Mauxa ha intervistato il regista Andrew Smith: con il fratello Alex ha diretto “Winter in the Blood” (2013), “The Slaughter Rule” (2002) premiato al Sundance. 

D. Nel film "Walking Out" i protagonisti sono David e Cal. Come è nata l'idea di ambientare la storia in montagna?

Andrew Smith. Il film è tratto da una "leggendaria" storia breve, spesso antologizzata e insegnata negli Stati Uniti. Così la montagna è come un personaggio venuto dalla storia. Siamo stati molto fedeli nel nostro adattamento, anche parte delle riprese in montagna si sono svolte nei luoghi nominati nella storia: The Crazy Mountains, nel centro-sud del Montana.

D. Nel film ci sono molte scene all'aperto. Avete usato uno storyboard?

A. S. Abbiamo utilizzato una combinazione di improvvisazione e scene specifiche realizzate con uno storyboard. Ad esempio la scena dell’attacco dell’orso, o del fiume Moose sono state accuratamente girate con uno storyboard, con molte riunioni di produzione dedicate a scatti, località, ed effetti visivi e ed effetti speciali SFX. Ma molte delle scene in cui Cal & David sono in escursioni oppure David sta portando Cal fuori erano più sciolte, con aggiustamenti compiuti il giorno, sulla base di condizioni climatiche, del terreno, della luce. Avevamo sempre una lista di locations in cui lavorare, anche se a volte abbiamo variato le nostre concezioni iniziali su come la scena era stata visivamente concepita.

D. Qual è stato l’aspetto più difficile durante le riprese?

A. S. Il clima e la luce. Lavorare in alta quota con un tempo imprevedibile, neve è sempre difficile; l'aggiunta di brevi giornate invernali e rapidi cambi di temperatura è sempre impegnativo per una produzione. Tuttavia abbiamo "abbracciato" queste sfide, è parte integrante di ciò che la macchina da presa può catturare.

D. Ciò ha aumentato il grado di realismo.

A. S. Sì, Giovanni. Gli attori hanno apprezzato il terreno "reale" e la continua evoluzione del tempo. Ciò ha aggiunto un livello di veridicità alla produzione che riteniamo sarebbe stato difficile ottenere in uno studio. In realtà la cosa più difficile era nei tempi previsti per girare, con solo otto-nove ore di luce al giorno nel mese di gennaio in Montana. Abbiamo dovuto essere sul posto, con i nostri fari, preparare le scene nel buio e quindi abbiamo potuto iniziare le riprese nella "prima luce".

D. Nel film ci sono cinque personaggi. Come li avete scelti?

A. S. Proprio perché il cast è così limitato sapevamo che non potevamo sbagliare nelle nostre scelte. Per fortuna Josh Wiggins (il "ragazzo" David) fu la nostra prima scelta, e ha amato la sceneggiatura alla prima lettura: così lo abbiamo avuto quasi subito quando abbiamo iniziato il casting. Matt Bomer è giunto molto più tardi, è stato suggerito da nostri produttori esecutivi, e non conoscevamo il suo lavoro. Ma nel vedere la sua performance in "The Normal Heart" su HBO, e per lo più nel parlare con lui via Skype siamo stati convinti da subito che sarebbe stato il nostro "Cal". Bill Pullman è un attore che abbiamo sempre amato e con cui avremmo voluto lavorare. Lui ha anche delle connessioni profonde con il Montana, quindi eravamo contenti quando è venuto a bordo, circa due settimane prima della produzione.

D. Qual è il tuo film italiano preferito?

A. S. Ah, ci sono così tanti film italiani che amo. Mio fratello Alex potrebbe rispondere che “questa domanda è troppo!”. Possiamo dare due risposte, dal momento che ci siamo due registi?

D. Certo, Andrew.

A. S. Sono un grande fan di Bernardo Bertolucci, Vittorio De Sica, Michelagelo Antonioni, Roberto Rossellini, Gillo Pontecorvo e Federico Fellini, naturalmente. In particolare di Fellini amo “I vitelloni”, forse perché provengo da una piccola città io stesso. È difficile immaginare la mia vita senza i western di Sergio Leone, per non parlare dei film incredibili di Luchino Visconti. Quante volte ho visto "Il Gattopardo”? Ma il mio regista italiano preferito è Pier Paolo Pasolini, e se devo fare una scelta tra i suoi film, mi piacerebbe optare per “Edipo Re”, perché riesce a rimanere fedele al mito di Edipo e contemporaneamente rivisitarlo in modo politico (siamo nell'anno 1967!). Poi c’è la creazione di immagini, tableaux, e le sequenze che sono indimenticabili. Esse restano incise nella mia mente, infatti sono diventate parte del mio cervello.

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