Intervista a Chris Caldovino, da 'I Soprano' a 'Boardwalk Empire': com'è cambiata la crime fiction

Tv / News - 26 January 2017 07:00

Mauxa intervista l'attore statunitense Chris Caldovino, nel cast delle serie televisive "I Soprano" e "Boardwalk Empire".

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Abbiamo intervistato l'attore statunitense Chris Caldovino, il quale ha partecipato a "I Soprano" a "Boardwalk Empire", due produzioni seriali che hanno influito in modo significativo sull'evoluzione del racconto televisivo del crimine. 

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D: Come si è evoluta la crime fiction nel corso degli anni?

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R: Credo che il modo con cui si è evoluta la crime fiction sia questo, le storie si concentrano di più su chi sono i personaggi, non su ciò che fanno. Esempi perfetti potrebbero essere Tony Soprano e Nucky Thompson. Questa è l'unica ragione per cui sono interessato al crime drama. Abbiamo bisogno di relazionarci con il personaggio principale, intraprendere il suo viaggio insieme a lui. Dobbiamo trovare qualcosa di buono o in cui identificarci anche se il personaggio è un cattivo.

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D: Cosa pensi del crime drama italiano "Gomorra"?

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R: Penso sia fantastico. Tratta delle reali e contemporanee situazioni dei personaggi all'interno dell'organizzazione della mafia. Il genere mob è stato principale nei film fin dalla sua creazione. Lo sarà sempre fino a quando sarà adattato. Per quanto riguarda ciò di cui parlavo prima, Gomorra realizza proprio questo. Ecco perchè è interessante. Se i produttori leggono questo, potrei suggerire una storyline dove un appartenente alla mafia da NY torna in Italia per fare affari.

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D: Che rapporti avevi con James Gandolfini?

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R: James Gandolfini era un vero uomo. Fin troppo generoso, e un attore dal talento incredibile. È stata una grande perdita. In uno dei miei primi episodi il reparto costumi mi vestì con un magnifico abito (non ricordo il designer ora), comunque, Jimmi mi vide e mi chiese "Quest'abito è tuo o del reparto costumi?", io risposi "Reparto costumi". Allora lui, in modo completamente serio, disse "Quest'abito ti sta veramente bene. Tienilo, e se qualcuno ti dice qualcosa digli che Jimmi ha detto che è ok". Ero nuovo nello show e non volevo creare problemi, così non lo presi. Adesso vorrei averlo fatto.

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D: Credi che ci siano punti in comune tra Tony Soprano e Nucky Thompson?

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R: Le somiglianze sono che i creatori e gli autori di entrambi gli show si concentrano sull'intimità dei personaggi. Lo notiamo, se guardiamo attentamente i meccanismi interni delle loro menti e le loro giustificazioni per ciò che fanno, e reagiamo a certe situazioni. Un buon esempio dell'opinione che ho sullo sviluppo del genere crime.

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D: Perché "I Soprano" ha avuto così tanto successo in America?

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R: A mio parere, perché andava oltre il semplice "mob". Trattava di relazioni reali, situazioni e problemi che riguardano tutti. In più, unisce tutto questo con un livello di scrittura, regia, e interpretazione, che era impossibile che non avesse un grande successo e cambiasse la televisione da come la conoscevamo.

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D: Sarai in "Confessions of a Hollywood Bartender", di cosa si tratta?

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R: Un TV pilot che ho girato. Si concentra sulle scene in un night club di Hollywood, attraverso gli occhi delle persone che vi lavorano. Il mio ruolo è quello di un proprietario di uno strip club.

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D: Stai lavorando anche a qualcos'altro?

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R: Ho un altro pilot in una post produzione intitolata "LA Cougars" dove interpreto il proprietario di una squadra di football. È come una moderna "Dynasty" ambientata nel mondo delle squadre di football professionistico. Ho un film in post produzione intitolato "Dirty Dead Con Men" e ho un film in uscita girato in Texas lo scorso anno intitolato "Oil Run".

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