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Con Gore Vidal scompare il fustigatore de L’età dell’oro

Con Gore Vidal scompare il fustigatore de L’età dell’oro

Con Gore Vidal scompare il fustigatore de L’età dell’oro. Gore Vidal, scomparso ieri a 86 anni è stato uno degli ultimi personaggi ad avere creato un connubio tra letterature e vita pubblica. Autore, drammaturgo, politico e commentatore, ha scritto centinaia di saggi, i romanzi best-seller Lincoln (1984) e Myra Breckenridge (1968) nonché l’iconoclasta il La statua di sale (1948).

Aveva rifiutato l’invito ad appartenere all’Accademia Americana delle Arti e delle Lettere, scherzando sul fatto che già faceva parte del Club Diners. Ha condannato la guerra in Vietnam e in Iraq, amico di John e Jacqueline Kennedy (si candidò al congresso nel 1960), Mick Jagger, Orson Welles, Hillary Rodham Clinton, Tennessee Williams, Frank Sinatra, Joanne Woodward, Marlon Brando e Paul Newman.

Al cinema ha sceneggiato Ben-Hur (1959), Improvvisamente l'estate scorsa (1959), Il siciliano (1987) e Dimenticare Palermo (1990) di Francesco Rosi. Ha interpretato se stesso in Roma (1972) di Federico Fellini. L’ultimo romanzo è stato L'età dell'oro (The Golden Age, 2001, Fazi Editore). Partecipò a Letterature Festival di Roma nel 2006. Uno degli ultimi artisti totali.

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