Sanremo-Incontro con Lo Stato Sociale-Lavoratori spettacolo: 'Le buone maniera non si spiegano'

Tv / Intervista - 05 March 2021 15:00

Lo Stato Sociale cantano Combat Pop a Sanremo

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Lo Stato Sociale hanno partecipato alla prima serata del Festival di Sanremo con il brano Combat Pop: nella classifica generale sono attualmente all'ottavo posto. Durante l'incontro con la stampa sono presenti anche i due lavoratori dello spettacolo apparsi nella serata di ieri sera, in coda all'esibizione della cover Non è per sempre.


Lo stato sociale album e tour - immagini

Com'è la situazione dei lavoratori dello spettacolo, dopo un anno di chiusure dovute all'emergenza coronavirus?

Morris. Sono un umile gestore nel comune di Bologna. Sono contento che i ragazzi mi abbiano contattato per rappresentare il cinema indipendente, e proprio un piccolo cinema della provincia.

Toto Barbato. Sono Toto Barbato, del The Cage di Livorno. Ho un live-club, e in questo momento stiamo cercando di portare davanti all'opinione pubblica la nostra stessa esistenza. I live club sono le fondamenta della cultura italiana, e continueremo questo percorso per essere equiparati alla sale teatro e quelle cinematografiche. Chiediamo un po' di dignità.


Cosa chiedete alla politica, per sollecitare l'intervento sui lavoratori dello spettacolo?

Toto Barbato. Riguardo ai lavoratori dello spettacolo, ci si dimentica che nell'ultimo anno non hanno mai lavorato. Il mio sogno è che per un giorno tutti i lavoratori dello spettacolo smettano di prestare il loro servizio. Perché tutti i microfonisti fanno parte del lavoratori dello spettacolo, e se si fermano loro non vanno in onda i TG, e neanche il discorso del Papa davanti ai fedeli.

Morris. L'esibizione dei ragazzi è andata in onda alle una di notte, e già questo aspetto la dice lunga sulla partecipazione. Noi abbiamo il problema dello streaming, che sta stravolgendo tutte le fruizioni dello spettacolo. Così quando riapriremo ci troveremo a lavorare sulle macerie.

Francesco Pannofino. In pochi secondo siamo riusciti a mandare un messaggio molto emozionale, concentrando l'attenzione sulle persone che non lavorano da un anno. Consideriamo che ci sono intere famiglie in difficoltà, e abbiamo tentato di offrire dando un alito di speranza. Anzi, ringraziamo i ragazzi de Lo Stato Sociale per questa opportunità.

Emanuela Fanelli. Quest'anno per me lavorativamente è stato fortunato, ma mi sono sentita in colpa per i colleghi che non lavoravano. Andando a Sanremo ho potuto parlare per tutti coloro che sono più nascosti.

Riguardo all'esibizione invece, perché Lodo non ha cantato nella prima serata?

Lodo. I dischi d'oro che abbiamo ottenuto, non sono cantati da me. Qualcuno pensa che sia una provocazione, però ci piaceva che il brano lo cantasse Alberto perché era più nelle sue note.

Lo stato sociale. Volevamo essere pop, arrivando così a più persone possibili. Da sempre è il nostro obiettivo, tanto che il nostro primo singolo Welfare Pop include proprio lo stile de Lo stato sociale. Poi da quel titolo è arrivato il nostro lavoro collettivo, e l'esibizione di quest'anno con Combat Pop, e quella di ieri sera con la cover di Non è per sempre. L'idea era mostrare i compromessi necessari per vivere, fare canzoni per vendere pubblicità: non è il male questa cosa, il male è dover indicare chiaramente come si devono dire le cose per far passare un messaggio.

Lo stato sociale. Noi siamo pieni di condizionamenti, moralismi ipocriti, cose che non si possono dire, medietà per qualsiasi cosa si affermi o si faccia. Il mondo è bello perché composto da persone diverse. Noi veniamo da una città (Bologna, n.d.r.) che da anni vice una importante situazione di sgomberi, e ciò non va bene se poi ciò fa chiudere il commerciante di angurie. Non bisogna spiegare le buone maniere, questa è una forma di violenza.

Come avete gestito il successo, dal 2018?

Lo stato sociale. Dopo il 2018 ci è cambiata la vita. Dal punto di vista musicale, ora siamo più sicuri di noi stessi, meno impauriti. Anche per il fato che avevamo una grossa istanza da portare sul palco. Le luci della ribalta di quel Sanremo hanno fatto bene ma anche male: un mondo di contraddizioni, tanto da chiedersi “cosa ci faccio qua? Sono la persona gusta per essere quello che la gente vuole da me?”. A volte sembra che il successo sia diventato il sesto membro della band, e per non fargli sconvolgere gli equilibri, occorre saperlo gestire.

Come organizzate le performance?

Lodo Guenzi. Io di solito mi decido all'esibizione. Poi il manager ad esempio ha cercato su internet anni fa Vecchia che balla, e c'è Luca che interviene. Mi faccio dare da lui degli elementi per poi sviluppare la messa in scena. Poi per ieri sera abbiamo catturato il problema dei lavoratori dello spettacolo, e abbiamo creato il mini-show.

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