Venezia 76: recensione film Joker

Cinema / Recensione - 31 August 2019 16:00

Joaquin Phoenix interpreta eccellentemente il ruolo dell’antagonista Joker

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Joker, questa è la vita, o nello specifico: l’origine degli eventi. L’inizio di un universo inferente gli eroi che verranno ma anche un film che presenta, con straordinaria profondità e saliente maestria, la complessa personalità dell’antagonista. In concorso alla settantaseiesima Mostra Internazionale del cinema di Venezia, prima volta per un personaggio tratto dai comics, Joker non è affatto, o non soltanto, un film attinto dai fumetti. Sebbene all’apparenza potrebbe mancare di autenticità per talune similitudini ad alcune pellicole maggiormente riuscite della DC Comics, rappresenta invece e nel suo complesso, un prodotto strepitoso sia per la dinamicità della regia, sia per l’interpretazione del protagonista principale. Riesce a contestualizzare con immediatezza una critica al sistema dei privilegi economici ed una disamina dell’indifferenza sociale, esponendo anche una riflessione sulla capacità attrattiva che un accentratore di insoddisfazione riesce ad esercitare sul malcontento generale. 
Festival del cinema di Venezia 2019
La regia non tende a giustificare l’efferatezza del criminale con la sofferenza che gli è stata inflitta ma espone, con dinamismo e lungimiranza, il protagonista al giudizio dello spettatore, giocando sulle esigenze di un uomo che diventano bisogni insoddisfatti e successivamente sogni che si dissolvono con l’emergere della propria indole violenta. Todd Phillips compie l’elegante scelta di mostrare alcune sequenze elaborandone comunque la capacità suggestiva, permettendo allo spettatore di intuirne gli effetti. Joaquin Phoenix interpreta un uomo che sogna di fare il comico ma deve confrontarsi con un antitetico disturbo psichico e diviene cosciente del proprio macabro senso d’ironia punendo le persone che lo hanno ridicolizzato. Mentre l’attenta sceneggiatura definisce compiutamente la personalità del personaggio con una sequenza di battute finali unita alla capacità evocativa delle immagini assistite da una fotografia livida: «Ho in mente una barzelletta !». «Me la dica!». «Non la comprenderebbe!»

Le atmosfere vivide somigliano alle sequenze poderose realizzate da Christopher Nolan nella trilogia relativa al Cavaliere Oscuro, con gli effetti sonori che ne riprendono la medesima suggestività. Mentre la colonna sonora è contestualizzata nell’ambientazione temporale della narrazione, a tratti stilisticamente rappresentativa degli anni ottanta. La curiosità nel cast riguarda la partecipazione Robert De Niro che nel 1982, in Re per una notte, ha interpretato il ruolo di un uomo che sognava di fare il comico. Joker non è il solito film tratto dai fumetti, esprime una complessità trattata con grande abilità, apprezzato dal pubblico in sala che gli ha tributato un giusto e meritato applauso.

© Riproduzione riservata


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