The Nice Guys: recensione del film dove la forza dei presunti eroi risiede nel caso

Cinema / Recensione - 02 June 2016 08:00

Russell Crowe e Ryan Gosling sono i due protagonisti dell'ultimo film di Shane Black, i quali impersonano personaggi preda degli eventi e aiutati dal caso, la cui forza si scoprirà risiedere tu

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Ryan Gosling fa coppia con Russell Crowe per un film dal ritmo convulso e incalzante, diretto dal veterano dei film d’azione Shane Black.

The Nice Guys si sviluppa tra smog e pornografia, argomenti cardine vissuti in prima persona dalla Los Angeles degli anni Settanta. In questo contesto tutt’altro che eroico due irriverenti investigatori privati, “eroi per caso”, il combina guai Holland March (Ryan Gosling) e il burbero Jackson Healy (Russell Crowe), si ritroveranno invischiati in una losca cospirazione per volere della sorte, avendo proprio la fortuna come unica compagna al loro fianco. Dovendo risolvere un apparentemente semplice caso di omicidio di una pornostar e di scomparsa di una giovane ragazza che le assomiglia, i due scopriranno a poco a poco che dovranno fare i conti con un affare di proporzioni molto più ampie che va a scomodare alte sfere della società. Riuscirà la fortuita coppia a risolvere il mistero che gli si è presentato davanti? Solo gli incontri e scontri che si dispiegano lungo il film potranno dirlo.

Shane Black dirige una commedia anti-tradizionale in cui è radicato un profondo senso di ironia che si fa beffa della violenza. Insieme al co-sceneggiatore Anthony Bagarozzi, Shane Black dà vita a due personaggi fuori dall’ordinario che pretendono di essere gli eroi della storia, ma non hanno le qualità adatte per sostenere un ruolo così importante, così cadono preda degli eventi e solo il caso potrà loro dare quel necessario aiuto senza cui non potrebbero andare avanti.

Shane Black, dunque, propone un film ibrido di generi e toni che passa dal contenuto tipico del crime story con un fitto mistero da svelare, al quale si unisce, per poi sovrastarlo, un potente siero di humor fondante su battute cariche di arguzia della parola. Quest’esplosiva miscela dà il via ad un ritmo convulso, accentuato dai movimenti goffi da gag. E allora lo spettatore può assistere a scene comiche quali ad esempio quella che si svolge in bagno: Holland March, un convincente Ryan Gosling intento ad interpretare un personaggio che si prende sul serio pur essendo un inetto, si trova in bagno quando viene disturbato da Jackson Healy, un minaccioso, ma in fondo tenero Russell Crowe, che gli propone un accordo per poter procedere fianco a fianco nell’indagine. March non riesce a rispondere perché una gag estremamente divertente con la porta del bagno interrompe continuamente i suoi discorsi e li rende subordinati all’azione goffamente espressa e perfettamente calzante il tono ironico che fa da padrone in tutto il lungometraggio.

The Nice Guys, dunque, è un ottimo esempio di ben riuscita commistione di generi che vuole ardentemente offrire un ritratto variopinto di un’epoca ormai passata sfruttando a pieno le potenzialità dell’utilizzo di più toni antitetici mescolati tra loro, che suggeriscono l’efferatezza della violenza, l’abbandono del senso di pietà, ma anche l’incoscienza dell’inettitudine che si appropria dei personaggi e li rende vincenti.

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