Recensione Star Wars: Il risveglio della forza, l'Episodio VII di J.J. Abrams rinvigorisce la saga
Star Wars: Il risveglio della forza, J.J. Abrams dirige l'Episodio VII della saga più famosa del cinema, un sequel della trilogia originale conclusasi nel 1983: cast d'eccezione, atmosfere sugg

Star Wars: Il risveglio della forza (Star Wars: The Force Awakens) film diretto da J.J. Abrams (il creatore di Lost), sceneggiato insieme a Lawrence Kasdan e Michael Arndt. Prodotto dalla Lucasfilm, acquisita nel 2012 dalla Walt Disney Company.
Recensione. Sono passati trentadue anni dalla conclusione della trilogia originaria ideata da George Lucas, e dopo la trilogia prequel che non ha riscosso tutto il successo che ci si aspettava, ora torna sul grande schermo la saga di fantascienza più famosa al mondo. Acquistati i diritti nel 2012 dalla Walt Disney, la casa ha annunciato subito l’uscita di un’altra trilogia, questa volta sequel di quella originale, con un cambio alla direzione: Lucas ha infatti lasciato le redini della sua creatura a J.J. Abrams, che aveva già dimostrato la sua abilità nel genere con gli ultimi due film di “Star Trek”. Il ritorno in quel mondo è emozionante, non si riesce a trattenere un piccolo applauso quando appaiono le prime scritte accompagnate dalla nota musica di John Williams. Le atmosfere sono immutate, con nuovi personaggi e avventure tutte da scoprire, senza però tralasciare vecchi eroi un po’ incanutiti.
“Guerre stellari” colpisce ancora, e lo fa utilizzando la stessa fantasia di un tempo, senza impegolarsi in sviluppi narrativi astrusi e di difficile decodificazione come era accaduto nelle tre precedenti pellicole: le somiglianze con il primo capitolo “Star Wars: Una nuova speranza” sono molto evidenti, è come se fosse un nuovo inizio, con un occhio di riguardo al passato (e non certo quello recente). I più grandi timori erano riposti sul nuovo villain, dal momento che il mitico Darth Vader ormai è stato sconfitto; così ci ritroviamo Kylo Ren, una specie di imitazione del Signore Oscuro dei Sith, che in tutto e per tutto lo vuole emulare, non avendo altresì la stessa pura malvagità, e scadendo (ciò è voluto dal testo) in scene tragiche e pietose. La produzione era conscia del fatto che non si potrà mai eguagliare l’efficacia del cattivo originale, quindi giustamente si è deciso di dargli sfumature diverse, in modo da conferirgli una diversa profondità (pur togliendo parte dell’enigmaticità).
L'Episodio VII rinvigorisce l’appetito di coloro che aspettavano da troppi anni un capitolo dotato di energia, che purtroppo dovranno attendere ancora due anni per poter godere del prossimo e quattro per vederne la fine. Ma piacerà anche ai meno “esperti”, perché tutto viene reso con chiarezza e non è necessario aver visto le precedenti pellicole per poterlo apprezzare e capire.
Cast stellare. In questo capitolo della saga scopriamo nuovi personaggi: il cattivissimo Kylo Ren è impersonato da Adam Driver, la giovane Rey da Daisy Ridley, mentre John Boyega veste i panni di Finn e Oscar Isaac quelli del pilota della Resistenza Poe Dameron. Lupita Nyong’o intepreta invece Maz Kanata, piratessa aliena millenaria, realizzata attraverso la performance capture. Stesso discorso vale per il veterano della tecnica Andy Serkis nel ruolo del Leader Supremo Snoke, potente figura del Lato Oscuro della Forza. Compaiono anche Max von Sydow nel ruolo di Lor San Tekka e Domhnall Gleeson in quello del Generale Hux.
Per quanto riguarda i volti noti troviamo: Harrison Ford nei panni di Han Solo, affiancato dall’immancabile Chewbecca, interpretato ancora una volta da Peter Mayhew. Torna anche Leia Organa, alias Carrie Fisher, e manca solo lui: Mark Hamill, ovvero l’indimenticato Luke Skywalker.
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