Recensione L'uomo dal cuore di ferro, con Jason Clarke
In sala dal 24 gennaio, per la regia di Cédric Jimenez.
L'uomo dal cuore di ferro (The Man with the Iron Heart, il titolo in inglese) è tratto dal romanzo dello scrittore francese Laurent Binet. Il titolo del libro, inizialmente avrebbe dovuto essere anche quello del film, è HHhH: acronimo di Himmlers Hirn heißt Heydrich (il cervello di Himmler si chiama Heydrich). Aggiudicatosi il prestigioso Prix Goncourt nel 2010, è stato tradotto in una ventina di lingue. La prima edizione italiana risale al 2011.
Sfortunatamente, L'uomo dal cuore di ferro arriva a un anno di distanza da Anthropoid, diretto da Sean Ellis, con protagonisti Cillian Murphy e Jamie Dornan nei panni dei due partigiani cecoslovacchi, Jan Kubiš e Jozef Gabčik. Entrambi le pellicole raccontano la stessa vicenda storica, ma HHhH è incentrato sulla vita di Reinhard Heydrich, noto come il Macellaio di Praga.
Schede
Braccio destro di Heinrich Himmler, Heydrich è considerato una figura tristemente di spicco nel Terzo Reich. Fautore della “soluzione finale del problema ebraico”, si dimostra una natura zelante nell'ossessiva attuazione il progetto.
Interpretato
da Jason Clarke, lo incontriamo come un amorevole padre di famiglia
nelle sequenze iniziali. Invece, è un ufficiale di alto rango,
arrogante e spietato. Si compiace nell'assistere esecuzioni di masse:
da una parte la popolazione inerme; dall'altra gli aguzzini, vino e
donne a volontà per dimenticare estenuanti giornate di morte.
La
banalità del male di Hanna Arendt rimane ad oggi, il testo a cui
appellarsi per comprendere individui come Heydrich. Figlio di due
musicisti, ama il violino ed eccelle nel nuoto e nella scherma. È un
ragazzo timido, probabilmente bullizzato.
Tenta la carriera
militare nella marina, ma viene congedato con disonore. Negli Anni
Trenta, l'ascesa del nazionalsocialismo gli dà l'opportunità di
entrare nelle grazie di Himmler.
Nel maggio del 1942 muore
nell'ambito dell'Operazione Anthropoid per mano di Jan Kubiš e
Jozef Gabčik.
Solido e convincente il cast: accanto a Clarke, Rosamunde Pike, Mia Wasikowska, Jack Reynor e Jack O'Connell.
© Riproduzione riservata
Potrebbe Interessarti
Recensione film Gli anni del Prog
Un documentario dedicato al rock progressivo degli anni Settanta, un genere fondamentale per la storia della musica ital
Recensione film Zootropolis 2: il sequel della Disney Animation supera i confini visivi
Dimostrando che il primo film non era un caso isolato, la Disney si lancia in una seconda divertente avventura
Recensione film Hamnet: Metamorfosi nella vita di Shakespeare, con Paul Mescal e Jessie Buckley
Essere o non essere: la regista Chloé Zhao risponde sì con la storia che ha ispirato il capolavoro di Shakespeare Amlet
Libro Tailored Realities
la nuova raccolta di racconti di Brandon Sanderson sospesa tra fantasy e fantascienza
Recensione serie tv thriller Il cuculo di cristallo dal bestseller di Javier Castillo
Disponibile su Netflix
Recensione Now You See Me: Now You Don't: il film fatica a incantare il pubblico
L'ultima fase dei magici anticonformisti si basa su banali trucchi di magia per tirare fuori il coniglio dal cilindro
Recensione k-drama Non stare a guardare con Jeon So-nee e Lee You-mi dal romanzo di Hideo Okuda
Disponibile su Netflix
Recensione Film The Running Man, dal romanzo di Stephen King al grande schermo
In uscita anche in Italia, l'atteso remake del cult anni '80 con Schwarzenegger
