Recensione del film Women Talking - Il diritto di scegliere

Cinema / Recensione - 08 March 2023 13:00

Women Talking - Il diritto di scegliere è il film drammatico nelle sale

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Nel 2010, le donne e le ragazze di una colonia mennonita isolata e senza nome scoprono che gli uomini hanno usato tranquillanti per mucche per sottometterle e violentarle. Gli aggressori vengono arrestati e imprigionati in una città vicina.


Film Women Talking - video

La trama del film Women Talking - Il diritto di scegliere

Il dibattito è ora su tre opzioni: non fare nulla, restare e combattere o andarsene. Scarface Janz (Frances McDormand), una donna dell’opinione "non fare nulla", lascia l'incontro dopo essere rimasta delusa dalla discussione, portando con sé la figlia esitante Anna (Kira Guloien) e la nipote resistente Helena (Shayla Brown).

Il film Women Talking - il diritto di scegliere patisce l’eccessiva presenza della voce fuori campo, che non fa immedesimare lo spettatore nella vicenda. A ciò si uniscono i dialoghi prolissi tra le protagoniste, che non spingono avanti l’azione. Il tema della dipendenza della donna dalle regole maschile, resta così affossato dalla necessità di spiegazione, piuttosto che dalla verve delle donne. La stessa Salome (Claire Foy), appena tornata da un viaggio per raccogliere antibiotici per la sua piccola figlia che è stata aggredita, rimane irremovibile sul restare e combattere: della stessa opinione è Mejal (Michelle McLeod), così come Ona (Rooney Mara), incinta dopo essere stata violentata. One suggerisce anche di creare una nuova serie di regole per la colonia che dia uguaglianza alle donne. Mariche (Jessie Buckley), figlia di Greta (Sheila McCarthy) e madre di Autje (Kate Hallett), non è d'accordo, ritenendo che il perdono sia l'unica opzione attuabile. Per disinnescare il conflitto, Ona suggerisce ad August (Ben Whishaw) di creare un documento che indichi i pro e i contro della partenza, e un altro che illustri i benefici di restare.


La stasi del film Women Talking - Il diritto di scegliere

Come si evince, è il dialogo che spinge innanzi la vicenda: la storia narrazione si presta di più a una rappresentazione teatrale che a un film. Resta certamente il messaggio di fondo, quello della sovversione alle regole maschili, che erompe della prole, come fosse una tesi preliminare a una rivoluzione. Il film è tratto dal romanzo Women Talking (2018) di Miriam Toews, e ispirato a eventi reali accaduti nella colonia di Manitoba, remota e isolata comunità mennonita in Bolivia. La provenienza letteraria è evidente, così come forse è quella che ha condotto il film a essere candidato all’Oscar 2023.

A questo aspetto lucidamente didascalico si adagia lenta la recitazione delle protagoniste, monocorde e poco incline a sottolineare le differenze. Ben altro clangore aveva un film dalle tematiche simili, come Il diritto di contare, in cui la verve delle protagoniste era materializzata dalle loro conquiste scientifiche.

La regia di Sarah Polley indugia sui volti delle protagoniste e sui paesaggi floridi ma cupi, come i desideri delle donne raccontate. La visione del film richiede un’attenzione da parte del pubblico, dato l'argomento intenso e scioccante. La regista pare tesa a perorare la causa delle donne che racconta, ma non riesce a trasmetterla in maniera incisiva e urgente. E la cornice sovrana il quadro.

La data di uscita del film Women Talking - Il diritto di scegliere

Women Talking - Il diritto di scegliere esce nei cinema italiani il 9 marzo 2023, mentre negli Usa è uscito il 23 dicembre 2023.

© Riproduzione riservata




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