L'era glaciale 5: recensione del film in cui è sancita la perdita di fiducia negli eroi

Cinema / Recensione - 24 August 2016 08:00

Mike Thurmeier e Galen T. Chu dirigono il quinto capitolo della saga, per un affastellamento di personaggi che non trova spazio in un'esigua trama senza corpo.

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L’era glaciale 5 – In rotta di collisione presenta una trama in cui i personaggi che lo spettatore ha imparato a conoscere e che sono divenuti familiari a grandi e piccini grazie ai diversi film della saga tornano per sventare una nuovo minaccia e per essere protagonisti di una nuova avventura.

Il trio di inseparabili amici, il bradipo Sid, il mammut Manny e la tigre Diego, ormai uniti ai propri compagni, rispettivamente Nonnina, Ellie e Shira, per citarne solo alcuni, che sono divenuti membri del gruppo nel corso dei capitoli precedenti, questa volta dovrà scontrarsi con una possibile e probabile catastrofe proveniente dallo spazio: uno sciame di meteoriti sta per colpire la Terra, minacciando la sopravvivenza di tutti i suoi abitanti. Guidati dal coraggioso furetto Buck, che i nostri eroi avevano conosciuto in L’era glaciale 3 – L’alba dei dinosauri, tutti i membri dell’ormai folto gruppo cercano una soluzione all’imminente collisione. Grazie al piano sapientemente elaborato da Buck, che nel frattempo deve sventare un gruppo di tre dinosauri alati che lo inseguono per vendetta, non senza l’aiuto di nuovi personaggi pronti a dare ulteriore corpo al già nutrito gruppo di protagonisti, riusciranno gli eroi di questo quinto episodio a continuare la loro marcia durante l’era glaciale?

Mike Thurmeier e Galen T. Chu sono stati posti al timone di questo quinto capitolo che conduce la saga fondante sul trio Sid, Manny e Diego verso nuovi orizzonti. Basandosi su un folto gruppo di protagonisti, affollatisi nel corso dei precedenti quattro episodi, lo spettatore assiste ad una progressiva perdita di fiducia nell’eroe, dapprima riposta in tre diverse tipologie di eroismo, e ora svanita in un affastellamento di personaggi accennati e non approfonditi.

Per poter continuare ad alimentare i percorsi in cui ci si era incamminati nel corso dei precedenti quattro episodi, e quindi per dar seguito alle relazioni di Manny con Ellie, di Diego con Shira e di Sid con la sua Nonnina, la trama perde corposità proprio ramificandosi in dialoghi vacui tra i suddetti personaggi, lasciando scarsi picchi di novità a superflui inserimenti nuovi che nulla aggiungono alla presunta originalità del sequel. Anche il beniamino Scrat, il personaggio che sfugge sempre alla trama principale per crearne di proprie in una sorta di mini-universo parallelo, perde di simpatia, giostrandosi rocambolescamente, ma in modo già visto e ripetitivo, con avventure spaziali, alla solita rincorsa della fantomatica ghianda.

L’era glaciale 5 – In rotta di collisione, quindi, pecca di affollamento di personaggi nel solito, conoscibile universo glaciale troppo uguale a se stesso nel corso dei progressivi sequel. Non mancano le cospicue citazioni, onnipresenti sin dal primo capitolo, una tra tante quella rimandante alla saga di Star Wars, che non poteva mancare all’appello con un episodio ambientato nello spazio, ma il film risulta prolisso e ripetitivo, per un quinto capitolo che non convince.

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