X- Men: The New Mutants, aspettando lo spin-off della saga cinematografica degli X-Men

Cinema / Cinecomics / News - 19 October 2016 15:00

Il film è ancora nelle fasi iniziali di lavorazione, e si propone di esplorare nuovi aspetti dell'universo cinematografico dei mutanti creato da Bryan Singer nel lontano 2000. Dalla penna di Ja

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X-Men: The New Mutants”, l’adattamento cinematografico del fumetto firmata da Chris Claremont e Bob McLeod, è in lavorazione ormai da anni, ma il progetto sembra prossimo a concretizzarsi, visto che la 20th Century Fox ha già incaricato Josh Boone (regista di “Colpa delle stelle”) di dirigere e co-sceneggiare il film. Negli ultimi mesi Boone ha affermato di aver consegnato la seconda bozza del copione, e su Instagram ha postato alcune foto che sembrano rivelare quali supereroi compariranno nello spin-off dell'universo cinematografico legato agli X-Men: Wolfsbane, Magik, Mirage, Cannonball, Sunspot, e Warlock. A sua volta Simon Kinberg (sceneggiatore che ha collaborato a tutti i fim degli X-Men usciti finora) ha rivelato che in “X-Men: The New Mutants” potrebbe comparire perfino il Professor Xavier: è ancora un mistero se ad interpretarlo sarebbe James McAvoy (quasi sicuramente) o Patrick Stewart (più improbabile).


I “Nuovi Mutanti” non sono conosciuti dal grande pubblico quanto Wolverine o Ciclope, ma le loro caratteristiche li rendono personaggi particolarmente appetibili per il pubblico giovanile e progressista di oggi. Un cast più vario sia dal punto di vista etnico che psicologico che sessuale rispecchierebbe perfettamente lo spirito con cui Stan Lee e Jack Kirby creano gli X-Men nel lontano 1963. Il “dinamico duo” della Marvel, dopo aver firmato serie del calibro de “I Fantastici Quattro” e “L’incredibile Hulk”, decide di ispirarsi a “Doom Patrol”, gruppo di supereroi della concorrente DC Comics, e di dare vita a cinque adolescenti portatori del “gene-X”, una mutazione del DNA che li dota di incredibili superpoteri.

Sono soprattutto due le intuizioni che permettono a Stan Lee di creare dei personaggi che, con il tempo, otterranno molto più successo e popolarità della loro fonte di ispirazione, la “Doom Patrol”: l’autore decide che i suoi protagonisti saranno primariamente degli adolescenti, e che i loro poteri verranno guardati con sospetto piuttosto che con ammirazione, in quanto frutto di anomalie genetiche, e non di incredibili incidenti. In questo modo la mutazione diventa un’efficacissima metafora della diversità, metafora che consente alle storie degli “X-Men” di avere un’inedita risonanza con il loro pubblico. Sia in quanto mutanti che in quanto adolescenti, gli X-Men stentano ad inserirsi nella società, si sentono rifiutati da un mondo che non li capisce e che vorrebbe “ingabbiarli”, per controllare le loro strane e incomprensibili abilità. Temi centrali degli X-Men sono la diversità, il razzismo, la discriminazione: Magneto, uno degli antagonisti principali, oltre ad essere un mutante è anche un sopravvissuto dell’Olocausto; ed è proprio in una storia degli “X-Men” che si sono celebrate, nel 2012, le prime nozze gay del fumetto Marvel.

Negli anni ‘90 gli X-Men cominciano a perdere la loro centralità nel mondo dei fumetti, ma con il cartone “Gli insuperabili X-Men” (andato in onda dal ‘92 al ‘97) conquistano il mercato della tv per ragazzi. Agli albori del terzo millennio, Bryan Singer rilancia per l’ennesima volta la popolarità del brand con “X-Men” ed “X-Men 2”. Ora la new entry più attesa dell’universo X-Men è “Legion”, miniserie in 8 episodi attesa su FX per gli inizi del 2017. Firmata da Noah Hawley, già autore di “Fargo”, e interpretata da Dan Stevens, la serie promette di essere uno dei progetti più interessanti legati al marchio X-Men.

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