Triangle of Sadness, il film ‘caustico’ con Woody Harrelson e Charlbi Dean

Cinema / News - 07 October 2022 10:30

Triangle of Sadness esce oggi nei cinema USA

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Triangle of Sadness è il film commedia e drammatico che esce oggi negli Stati Uniti.  I modelli Carl (Harris Dickinson) e Yaya (Charlbi Dean) lavorano nell'alta moda, ma hanno anche una relazione. Sono invitati a bordo di un super yacht per una vacanza di lusso, e si ritrovano in compagnia di un oligarca russo, un trafficante d'armi britannico e vari personaggi ambigui. A capitanare la nave è Marx (Woody Harrelson). Il ménage a bordo della nave diventa teso quando si avvicina una tempesta, poiché il nervosismo emerge, finché il capitano decide di intrattenere gli ospiti con un pasto stravagante. Se finora tutto pareva perfetto e documentabile per la gioia dei follower dei social network, quando i sopravvissuti sono bloccati su un'isola deserta devono lottare per la sopravvivenza.


Film Omicidio nel West End

Triangle of Sadness, il cast del film

Woody Harrelson ha lavorato di recente al film Venom - La furia di Carnage, e alla serie tv The Freak Brothers. Charlbi Dean ha recitato nella serie tv Black Lightning, Harris Dickinson nei film Omicidio nel West End e The King's Man - Le origini. Nel cast ci sono anche Timoleon Gketsos, Vicki Berlin (la serie tv Live fra Bremen) e Carolina Gynning (la serie tv Lingonligan). La regia è di Ruben Östlund, che ha già diretto The Square e Forza maggiore. Sua è anche la sceneggiatura: il film ha vinto il Festival di Cannes 2022.

Triangle of Sadness, la critica e le recensioni del film  

Il film ha ottenuto recensioni positive: per The Telegraph “la vanità è tossica; le fortune corrotte; a tutti piace vedere un Instagrammer ottenere la punizione”. Per Entertainment Weekly “Triangle colpisce più punti di quanti ne sbagli, e in una stagione cupa e spesso deludente di aspiranti successi d'autore, il film è un bel viaggio: non lo specchio del divertimento di cui abbiamo bisogno per questi tempi ridicoli, forse, ma quello che meritiamo”.


Per Variety “Il bello di Östlund è che ti fa ridere, ma ti fa anche pensare. C'è una precisione meticolosa nel modo in cui costruisce, blocca ed esegue le scene: una sorta di angosciante disagio, amplificato da silenzi imbarazzanti o da una mosca indesiderata che ronza tra i personaggi che lottano per comunicare”. Per Screen Daily “ci sono lampi d’intuizione incisiva e caustica (…) ma questa interpretazione piuttosto laboriosa degli eccessi del capitalismo, raffigurato come uno yacht di lusso diretto inesorabilmente verso un disastro farsesco, manca della spietata ironia che ha reso i precedenti due film del regista così memorabili”.

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