Scappa - Get Out, 'il mio personaggio entra in un momento spettrale': intervista a Ashley LeConte Campbel

Cinema / Horror / News - 26 May 2017 08:01

Mauxa ha intervistato l'attrice Ashley LeConte Campbel, che ha lavorato al film horror "Scappa - Get Out"

image
  • CONDIVIDI SU
  • icon
  • icon
  • icon
  • icon
  • icon
  • icon

Scappa - Get Out è il film nelle sale di Jordan Peele con Bradley Whitford, Allison Williams, Betty Gabriel.

Mauxa ha intervistato l’attrice Ashley LeConte Campbel, che ha lavorato anche a serie come “Drop Dead Diva”, “The Haves and the Have Nots”, “Rectify “, “Game of Silence” e al recente film “Killing Reagan”.

Leggi la recensione di “Scappa - Get Out”.

D. Nel film “Get Out” interpreti Lisa Deets. Che caratteristiche ha il tuo personaggio?

Ashley LeConte Campbel. Il mio ruolo è stato molto divertente per molti motivi: mi è stato chiesto di avere un accento olandese e ho contattato un amico dell’Olanda per realizzar questo perfezionamento. Abbiamo girato a Mobile, in Alabama e quindi siamo stati in un bel posto sulla spiaggia. Poi mi sono divertita a creare un personaggio che entra in un momento spettrale: io nel film sono interessata all'acquisto del protagonista Chris (Daniel Kaluuya) come un sostituto per il corpo di mio marito. La richiesta potrebbe sembrare al contempo un po’ comica.

D. Sul set come è stato il rapporto con il regista, Jordan Peele che è anche un attore?

A. L. C. Jordan Peele è stato fantastico come regista. Io sono una fan del suo lavoro nella serie tv comica “Key and Peele", quindi ero felice di lavorare sul set con lui in questo progetto. Sono anche una grande fan di Bradley Whitford (che nel film interpreta Dean Armitage, n.d.r.), così quando ho ricevuto la telefonata in cui mi si offriva il ruolo ho prenotato subito la parte. Ricordo che durante le riprese era molto freddo, e nelle scene in giardino avevo un vestito che lasciava le spalle nude. Allora Bradley Whitford era costantemente attento e sensibile al fatto che durante le riprese avessi bisogno di qualcuno che mi portasse qualcosa di caldo per le mie spalle!

D. In generale, quel ruolo avresti voluto interpretare nella storia del cinema?

A. L. C. Mi sarebbe piaciuto essere stata una giovane donna durante l’epoca delle Big Band (orchestre jazz, n.d.r.) di Glen Miller, nel 1940. Fare l'attrice nei film di quel tempo. In particolare mi sarebbe piaciuto lavorare con Jimmy Stewart. E il personaggio che magari avrei voluto recitare è quello di Annette Bening nel film “Sydney Ellen Wade” (“Il presidente - Una storia d’amore”, 1995), moglie del presidente degli Stati Uniti.

D. Hai lavorato anche nelle serie tv “Game of Silence”, “Rectify”. C’è un episodio curioso che è accaduto?

A. L. C. “Game of Silence” è stata un'esperienza fantastica. Sono un fan di lunga data del suo creatore, David Hudgins, quindi ero emozionato quando ho lavorato a quel ruolo. Conor O'Farrell, che interpretava mio marito, è rimasto un amico anche quando le riprese si sono concluse. Mi dispiace tanto che la serie non sia stata confermata per una seconda stagione.

“Rectify” stato un grande show: non conosco nessuno che non abbia ammirato la trama di questa serie. Ho lavorato quasi esclusivamente con la protagonista Abigail Spencer (che ha il ruolo di Amantha Holden, sorella del protagonista scarcerato). Io interpreto la sua datrice di lavoro al supermercato: dovevamo sistemare in maniera credibile i prodotti alimentari al momento del pagamento alla casa, e ridevamo ogni volta che pronunciavamo la parola “noccioline”.

D. È vero che hai l’hobbies del giardinaggio?

A. L. C. Sì, l’ho ripreso l’anno scorso e finora non ho ucciso nessuno: penso che questa sia una buona notizia. Sono cresciuta in una casa di musicisti, cosicché credo che una parte dentro di me sia un musicista frustrato. Ho sempre voluto essere il prossimo Karen Carpenter.

© Riproduzione riservata




Seguici su

  • icon
  • icon
  • icon
  • icon
  • icon
  • icon