Roma Film Fest, i film della selezione ufficiale tra sport e vite violente

Cinema / Festival / News - 01 November 2017 08:00

Al Roma Film Fest sono stati proiettati nuovi della selezione ufficiale

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Il Roma Film Fest ha presentato nei film della sezione ufficiale il film “In Blue” di 
Jaap van Heusden: la storia è quella di un incidente stradale che poi si trasforma in amicizia tra le due persone coinvolte, l’assistente di volo Lin e il giovane Nicu.

“Mon garçon” (“My Son”) di Christian Carion racconta di un uomo che cerca il figlio scomparso durante una gita in montagna con la scuola. In “Prendre le large” di Gaël Morel un’operaia tessile deve accettare il trasferimento a Tangeri, a causa della delocalizzazione della propria azienda.

“Cuernavaca” di Alejandro Andrade Pease ci conduce nella vicenda di un ragazzo che a causa dell’incidente della madre è costretto a trasferirsi a Cuernavaca, nella casa della nonna paterna. Lei lo tiene a distanza e gli nasconde dei segreti, finché il giovane decide di iniziare a cercare suo padre da solo.

"I, Tonya” di Craig Gillespie racconta la storia della pattinatrice Tonya Harding, accusata di aggressione della rivale Nancy Kerrigan. “Ferrari: Race to Immortality” (“Ferrari: un mito immortale”) di Daryl Goodrich conduce nella Scuderia Ferrari nel Campionato del Mondo di Formula Uno, negli anni ’50. Enzo Ferrari si impone come costruttore che si è spinto a sfidare la velocità, pur con la rigida concorrenza all’interno della sua squadra.

“Love Means Zero” di Jason Kohn è la storia dell’ottantaseienne allenatore di tennis Nick Bollettieri, che nella scuola in Florida forma campioni come Courier, Seles, Agassi. Al successo professionale contrasta quello personale, con otto matrimoni, un dissesto finanziario e la rottura con lo stesso Andre Agassi.

“The Hungry” di Bornila Chatterjee è la versione indiana del “Tito Andronico” di William Shakespeare, con Tulsi che deve sposare Sunny, figlio di un importante magnate aziendale. Ma a causa di un omicidio seguono violenze e vendette.

“C’est la vie!” (“Le sens de la fête”) di Eric Toledano e Olivier Nakache prende come spunto una cerimonia di matrimonio, con Max responsabile del catering e il suo team che affrontano gli imprevisti di un pranzo in un castello vicino Parigi.

“Who We Are Now” di Matthew Newton è la vicenda di una donna uscita di prigione che lotta per ottenere la custodia del figlio dalla sorella. In “O Filme da Minha Vida” (“The Movie of My Life”) di Selton Mello un giovane brasiliano, con una passione per il cinema e la poesia si confronta con l’assenza di un padre che lo ha abbandonato.

"The Only Living Boy in New York” di Marc Webb racconta di un neolaureato in cerca di lavoro, e che scopre che il padre ha una relazione con una giovane amante. Così instaura una relazione con lei, con l’obbiettivo di separarli.

“Mademoiselle Paradis" di Barbara Albert ci porta nella città di Vienna, nel 1777: la diciottenne Maria Theresia “Resi” Paradis è una pianista non vedente. I genitori la sottopongono a varie terapie sperando nella guarigione e nel successo.

“Skyggenes Dal” (“Valley of Shadows”) di Jonas Gulbrandsen è ambientato in un piccolo villaggio tra il mare e le montagne norvegesi: qui il piccolo Aslak si avventura nella minacciosa foresta dietro la sua casa, alla ricerca delle risposte per un caso inspiegabile.

“Hikari” (“And Then There Was Light”) di Tatsushi Omori racconta di Nobuyuki, un adolescente di Mihama che per difendere la compagna Mika commette un crimine: poco dopo un violento tsunami colpisce l’isola, spazzando via la maggior parte degli abitanti.

"One of These Days” di Nadim Tabet percorre ventiquattro ore di un gruppo di giovani a Beirut, tra le ambizioni e la realtà di un ennesimo attacco terroristico.

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