Marion Cotillard, 'noi attori siamo outsider' mentre esce 'C'era una volta a New York'

Cinema / News - 08 January 2014 13:23

Marion Cotillard, moderna diva francese del grande schermo, interpreta una emigrante polacca negli Stati Uniti costretta a prostituirsi per salvare la sorella malata. Una spirale di decadenza con sull

image
  • CONDIVIDI SU
  • icon
  • icon
  • icon
  • icon
  • icon
  • icon

Marion Cotillard, giovane e sensuale attrice francese di fama crescente, è stata Adriana in "Midnight in Paris" prima di interpretare Miranda in "Il cavaliere oscuro - il ritorno". Ora la Cotillard sarà la protagonista di "C'era una volta a New York", la giovane immigrata polacca Ewa, costretta a prostituirsi per salvare la sorella malata venendo così sfruttata da un uomo bieco e senza scrupoli, dal volto di Joaquin Phoenix. Un dramma melò dal sapore un po'  retrò, con una scenografia superba e un'interpretazione da brividi nostalgici.

Intervista a Orsetta Borghero

Gli attori non sono normali. Marion si racconta senza fronzoli, dichiarando di non aver mai pianificato il proprio cammino professionale o la propria esistenza, e di essersi sentita fuori posto ed emarginata fin da giovanissima. Racconta del rapporto speciale che la legava con una compagna polacca ai tempi della scuola, e di essersi ispirata a lei per la parte di Ewa. Ma soprattutto svela di sentirsi una vera e propria outsider, un pò come tutti gli attori che, parole sue, "non sono come le persone normali". Per lei tutto ciò che conta è la recitazione, un eccellente metodo per indagare la natura umana, come un'antropologa studia i popoli e le tribù in giro per il mondo.

Articolo su "The Amazing Spider-Man 2

"Outsider. La pellicola, diretta da James Gray, è un'eccellente ritratto dell'America anni venti tra splendori e miserie, jazz e tubercolosi. Ma questo a Marion non interessa: ci ha pensato il regista, lei si è concentrata solo sulla disadattata Ewa, una ragazza sperduta in un mondo nuovo che cade in una spirale di squallore e decadenza per altruismo. La Cotillard non disprezza certo il metodo Stanislavskij, visto che ha imparato il polacco in pochi mesi per calarsi nella parte, come già aveva fatto in precedenza con il danese. Ora è sicura di sé e serena, perchè, come dice lei "non è bello essere sempr l'outsider".

© Riproduzione riservata




Seguici su

  • icon
  • icon
  • icon
  • icon
  • icon
  • icon