Macbeth: la critica plaude il film vicino all'esperienza umana interpretato da Michael Fassbender

Cinema / News - 04 January 2016 13:00

Macbeth è il film tratto dalla tragedia di William Shakespeare interpretato da Michael Fassbender e diretto da Justin Hurzel. La critica ha apprezzato come si avvicini all'esperienza umana attu

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Macbeth è il film di Justin Kurzel (“Snowtown”) in uscita nelle sale, siglante l’ennesima trasposizione della tragedia di William Shakespeare del 1605.

Il protagonista è Michael Fassbender (“12 anni schiavo”) nel ruolo del re di Scozia, mentre Marion Cotillard (“La Vie En Rose”) interpreta la vorace consorte Lady Macbeth. L’ambizione del protagonista è quella di un uomo in bilico tra tenacia di potere e timore del destino: ad Ellon - Scozia - lui è Barone di Glamis, amico del re Duncan di Scozia: insieme all’amico Banquo incontra tre streghe che gli predicono che lui diverrà signore di Cawdor e re di Scozia, mentre Banquo sarà il capostipite di una dinastia di re. Macbeth scrive alla moglie sulla profezia, lei lo istiga e lui supera la titubanza iniziale. Uccide Duncan simulando l’omicidio, diviene re di Scozia ma la profezia s’insinua nei pensieri, cosicché elimina anche l’amico Banquo, non riuscendo però ad colpire anche il figlio Fleance. Proprio quest’ultimo potrà divenire il nuovo re, Macbeth cerca di porre rimedio alla negata dinastia ma i fantasmi degli amici uccisi appaiono nelle sue riflessioni.

La reazione della critica. La critica statunitense ha plaudito la versione della tragedia di Shakespeare, sopratutto per come evoca paura, la tristezza, stupore quasi da fumetto noir (Washington Post). L’interpretazione di Fassbender è stata capace di trovare la linea psicologica essenziale, dal suo deterioramento mentale a quello della moglie (TheWrap), definita “struggente” (Los Angeles Times), in grado di avvincere ed essere intenso (The Hollywood reporter). Più moderato è Boston Globe, il quale definisce il film un adattamento eccessivamente pop.

Tematica attuale delle tragedie. Il film è prodotto da See-Saw Films e DMC Film. L’avidità è un tema sempre attuale, soprattutto in periodi storici in cui la ricerca del denaro è alla base dei pensieri umani: il raggiungimento di tale ossessione è stata la motivazione che ha spinto i produttori a considerare il tema odierno. La lingua del drammaturgo è stata preservata, con l’obiettivo di fare in modo che gli spettatori dimenticassero di ascoltare qualcosa di insolito o classico.

Il film è stato girato in sette settimane, le location hanno avuto un ruolo fondamentale perché dovevano creare simbiosi tra la gravità delle ambizioni di Macbeth con l’asperità dei luoghi, tanto che uno richiamasse l’altro. Si è lavorato sul posto, ricreando un mondo credibile, con un paesaggio è un nuovo personaggio reale nel film. La scenografa Fiona Crombie non voleva che gli accessori sembrassero dorati, dalla corona ai calici, bensì renderli incorniciati in un modo che si percepisce vicino all'esperienza umana. C’è fango sugli stivali delle persone, i muri non sono simmetrici e il pavimento è in dislivello.

© Riproduzione riservata


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