The Academic, intervista alla band musicale irlandese

Daily / Intervista - 09 April 2018 10:00

The Academic ha pubblicato l’album di successo Tales from the Ba

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The Academic è una giovane band irlandese nata nel 2013. Nonostante la giovane età di componenti - l’eta media è di ventuno anni - il loro primo album Tales from the Backseat del 2018 ha suscitato l’interesse dei media. Il brano The Strokes e il video è stato eseguito dal vivo su un flusso video su Facebook,  utilizzando il ritardo nello streaming per creare un loop musicale, e aggiungendo in maniera graduale  voce e strumenti. 

L’album è giunto alla prima posizione in Irlanda e il videoclip Bear Claws su YouTube ha iperbato 1,9 milioni di visualizzazioni. La band sarà in Italia ad aprile.

Abbiamo intervistato Craig Fitzgerald, vocalist della band e chitarrista. 


Band The Academic

D. Il vostro recente album, Tales from the Backseat ha avuto un’ottima accoglienza di critica e pubblico. Puoi descriverci il progetto?

The Academic. Tales From The Backseat è una raccolta di canzoni che abbiamo iniziato a scrivere mentre eravamo adolescenti, ma abbiamo terminato la registrazione proprio mentre ci eravamo trasformati in ventenni. Quindi è davvero un lavoro che è stato plasmato e influenzato da quegli anni formativi. Alla fine siamo riusciti a registrare l'anno scorso dopo aver trascorso la maggior parte dei tre anni in tour. Abbiamo registrato principalmente a Los Angeles e l'abbiamo terminato presso gli studi Abbey Road a Londra, che è stata una delle migliori esperienze che abbiamo vissuto come band.


L'album Tales From The Backseat

D. C'è un filo comune che lega tutte le canzoni?

The Academic. Sì, sicuramente le canzoni in genere si concentrano sulla crescita verso la maggiore età. Quella battaglia che devi affrontare quando diventi un giovane adulto ma vuoi rimanere ragazzo e mantenere una vita semplice.

D. Il vostro album è Indie rock e indie pop. Quali modelli vi hanno ispirato?

The Academic. Amiamo tutti percorsi di musica indie che spaziano dall'indie pop, all'indie sperimentale e più alternativo. Abbiamo iniziato amando ciò che stava accadendo a New York nei primi anni 2000 con band come The Strokes e Interpol: quelle prime influenze rimangono nel nostro gusto musicale, che però  si è decisamente ampliato man mano che siamo cresciuti.

D. La critica ha apprezzato l'album. Siete interessati al giudizio degli esperti?

The Academic. Non proprio se devo essere onesto. Penso che sia bello quando alla gente piace la musica, e scrivono cose carine. Questo  fortunatamente è avvenuto nei nostri confronti, ma non ci  impressioniamo troppo quindi non ha senso preoccuparsi troppo di questo aspetto.


Il tour di The Academic

D. Nella canzone "Bear Claws" citate: "Prendi tutti i miei soldi e incontrami sul marciapiede / Se non ti farai vedere, allora io comprenderò". È un messaggio di rinuncia?

The Academic. Quel testo è tutto basato sulla fiducia, riporre la tua fede in qualcuno e sperando che giungano a te.

D. Dove avete scritto le canzoni? 

The Academic. Ho scritto molte di queste canzoni nella mia camera da letto durante l’adolescenza, alcune intorno ai dicono anni. In genere, dopo una sbornia dalla notte prima...

D.  Noel Gallagher, I Pixies, The Strokes, Twenty One Pilot vi hanno scelto per aprire il tour. 

The Academic. L'esperienza di aprire i loro tour è stata sorprendente, specialmente quando una giovane band inizia... l'eccitazione era reale. Abbiamo imparato cose diverse da ognuno di loro, ciò ha reso il sogno reale e ci ha dato ancora più appetito per tornare in quei luoghi ed essere headliner su quei palcoscenici.

D. Qual è la tua canzone italiana preferita?

The Academic. In assoluto la preferita è Clair de Lune di Claude Debussy. Per la canzone italiana è certamente Sparring Partner di Paolo Conte… sorpreso?

© Riproduzione riservata




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