Intervista a Yari Prete, la nuova tendenza della cucina vegana

Daily / Intervista - 27 August 2013 12:34

“Grigliate Vegan Style” (“Grilling Vegan Style”) è il volume di Yari Prete sulla tendenza culinaria d\'inizio millennio

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Mauxa intervista Yari Prete, curatore del volume italiano che analizza la cucina vegana edito da Edizioni Sonda. Prete ha anche scritto il volume “Cucchiaio Arcobaleno. Tutti i colori delle cucine vegan nel mondo”.

D. Qual è il tuo libro recente?
R. Ho curato la versione italiana di “Grigliate Vegan Style” (“Grilling Vegan Style”) di John Schlimm, edito da Sonda Edizioni. È un manuale per grigliare a regola d\'arte, in famiglia oppure con gli amici, in 125 ricette. Si descrivono le tecniche per cucinare il tofu, il tempeh e il seitan, oltre a un\'ampia varietà di frutta e verdura.

D. Qual è il tuo film, attore e attrice preferito?
R. Essendo appassionato di storia, direi tutti i film in costume. Specialmente quelli britannici (in particolare David Lean e James Ivory). Ma poi alla fine guardo tutto, dai grandi blockbuster americani alle piccole produzioni semi-artigianali. E Internet aiuta a scoprire molte chicche purtroppo tagliate a priori dai circuiti mainstream. 

D. Qual è il tuo libro preferito?
R. Domanda difficilissima! Se dovessi però restringere la scelta a un solo libro, direi “L’isola di Arturo” di Elsa Morante, o “Il Giardino dei Finzi-Contini” di Giorgio Bassani, giustamente letti in età adolescenziale. Per tenermi invece impegnato su un’isola deserta mi porterei dietro i tre tomoni di due professori di lingua e linguistica giapponese, Seiichi Makino e Michio Tsutsui,  “A Dictionary of Basic/Intermediate/Advanced Japanese Grammar”, dato che avrei finalmente il tempo di perfezionare il mio giapponese. 

D. Qual è il tuo cantante e album preferito?
R. Franco Battiato, forse anche perché esposto fin da piccolo ai suoi album. E rimanendo tra i cantautori siciliani, anche la voce ruvida e i testi di Carmen Consoli (“AAA Cercasi” è una delle mie preferite). Non disdegno poi qualsiasi altro genere, sono un ascoltatore piuttosto eclettico. E poi tanta musica classica, sia per diletto che per “dovere” (la dolce metà suona il piano…). E non da ultimo un’insana passione per i suoni barocchi.  

D. Qual è la tua serie tv e fumetto preferito?
R. Per la verità di televisione ne guardo veramente pochissima, così come non sono mai stato un avido lettore di fumetti. Ritornando al discorso dei film in costume British-style mi sto appassionando ultimamente molto a “Downton Abbey”. Per quanto riguarda i fumetti, sicuramente apprezzo la vastità delle tematiche dei manga. In Giappone non manco mai di acquistarne, ce n’è veramente di tutti i tipi, persino per ripassare le materie scolastiche. 

D. Qual è la tendenza che segui, sia nell’ambito della moda che tecnologico?
R. Quella che definirei la fusione delle culture, il sincretismo fra tradizioni anche molto lontane che, da un lato, si riadatta all’ambiente circostante, e dall’altro crea qualcosa di sempre nuovo e innovativo. Un processo che storicamente è sempre stato presente ma che oggi, grazie a Internet, ai flussi migratori, e al fatto che i viaggi siano ormai alla portata di tutti, caratterizza in maniera evidente la globalizzazione del mondo contemporaneo. 

D. Qual è il tuo prossimo libro?
R. E chi lo sa! Dato che più di cucina non so scrivere, mi piacerebbe dedicarmi a un libro sul gelato vegan, uno dei miei dessert preferiti, oppure un ricettario-diario dei miei viaggi più significativi.

© Riproduzione riservata


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