Baciami, Stupido: il film provocatorio di Billy Wilder a 53 anni dall’uscita

Cinema / Classico / Approfondimenti - 21 December 2017 08:00

“Baciami, Stupido” è il film di provocatorio con Dean Martin e Kim Novak, diretto da Billy Wilder.\r\n\r\n

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Baciami, Stupido (“Kiss Me, Stupid”) è il film di Billy Wilder del 1964 che usciva in questi giorni: negli Stati Uniti il 16 dicembre, in Italia il 22.

Dino (Dean Martin) è un cantante pop noto per il suo comportamento lascivo: si dirige verso Hollywood con l’auto sportiva italiana ma una deviazione lo conduce a Climax, nel Nevada dove vivono i cantanti amatoriali Barney Millsap (Cliff Osmond) e l'insegnante di musica Orville J. Spooner (Ray Walston), la cui moglie Zelda (Felicia Farr) è considerata la donna più bella della città. Barney riconosce Dino come il famoso cantante, e i due compositori nella speranza che lui si interessi alle loro canzoni sabotano la sua auto.

Orville invita Dino a rimanere a casa sua, ma si preoccupa della fedeltà di Zelda quando sente la lamentela del cantante il quale ammette che se trascorre una sola notte senza sesso, la mattina successiva avverte un forte mal di testa. Così Dino per soddisfare la libido di Dino prima litiga con la moglie - che se ne va di casa piangendo - e fa entrare Polly the Pistol (Kim Novak), una cameriera e prostituta facendo credere che sia sua moglie. L’inganno funziona fino a quando Orville dimentica l'accordo e caccia Dino accusandolo di aver molestato la sua pseudo moglie. Ma è proprio Orville a trascorrere la notte con Polly, mentre Dino in un bar incontra Zelda e la seduce.

Gli scambi di personaggi sono quelli che Billy Wilder prediligeva da “A qualcuno piace caldo” (1959) fino a “Irma la dolce” (1963). Richiamano la necessità di non prendersi sul serio, nata dall’ideologia degli anni ’60 in cui le vecchie regole non valevano più. Non importa se si tradisca, o se si mani vai la moglie: l’essenziale è ironizzare senza alcuna rigidità.

Tale precisa presa di posizione al botteghino era un successo, tanto che “Irma la dolce” - storia di un cliente di una prostituta che s’innamora di lei e si camuffa per esserle vicino - incassò 25 milioni di dollari, diventando la commedia non musicale di maggior successo nella storia di Hollywood fino a quel momento.

In “Baciami, stupido” Billy Wilder e il suo co-sceneggiatore I. A. L. Diamond si spinsero oltre, con una farsa che risulta spesso oltraggiosa, soprattutto nei dialoghi. “Ho una madre straordinaria, lo sai. Ha 85 anni e non ha bisogno di occhiali. Beve direttamente dalla bottiglia”, dice Dino. Oppure, sul palcoscenico del cabaret indicando una ragazza: “È fantastica? Eh? La scorsa notte ha bussato alla mia porta per 45 minuti! Ma non l'avrei lasciata uscire”. “Gengivite. È una cosa incredibile da dire a una donna sposata”, dice Orville J. Spooner.

La trama era liberamente ispirata alla farsa di Anna Bonacci, "L'Ora della Fantasia” che ebbe successo sui palcoscenici di Parigi nel 1953. Ma quest’ambientazione realizzata da Wilder serviva anche per parodiare lo stesso emaniamo di Hollywood: Dean Martin si diverte giocosamente a schernire se stesso.

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