Adam Driver, è sotto-copertura nel nuovo film ‘Black Klansman’

Cinema / Drama / Approfondimenti - 19 December 2017 08:00

“Black Klansman” è il nuovo film con Adam Driver diretto da Spike Lee.\r\n\r\n

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Adam Driver in questi giorni è nella sale cinematografiche con “Star Wars - Gli ultimi Jedi” (leggi la recensione) nel ruolo di Kylo Ren.

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Per il prossimo progetto ha scelto una sceneggiatura tratta da un romanzo, “Black Klansman” (2014) scritto dal detective Ron Stallworth. Il film è diretto da Spike Lee.

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La storia parte nel 1978, quando la comunità di Colorado Springs, in Colorado registra una crescita del numero di membri del Ku Klux Klan.

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La setta nasce come diramazione degli ordini massonici ne 1915 ma in una modalità più intransigente. Per propugnare la superiorità della razza bianca ha praticato l’impiccagione, l’assassinio, con ideologie che si basano sul razzismo, l'antisemitismo e l’antipapismo, l'omofobia e l’anticomunismo. La fonte di tale convinzione è rinvenuta nella Bibbia (Genesi 9, 24-27), quando l'oppressione dei neri - come pure degli ebrei - era vista da molti come parte del "Piano di Dio”.

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Nel film per scoprire il meccanismo del Ku Klux Klan e arginare i loro tentativo di conquistare la città un detective di colore della polizia, Ron Stallworth (John David Washington) s’infiltra sotto copertura nel Klan, e ottiene l'affiliazione all’organizzazione. Per accedere risponde solo ad un annuncio pubblicitario del giornale locale, ma agisce sempre per telefono.
Ron si allea così al "Grande Mago” David Duke (Adam Driver), considerato uno dei più influenti capi del Ku Klux Klan. Tanta era la fiducia riposta in Ron che ottiene da essere invitato a divenire capo della sezione della setta di Colorado Springs. L’aspetto ironico della vicenda è che Ron Stallworth era di colore, una razza contro cui il Ku Klux Klan ha sempre lottato. Per ottenere tale rispetto Ron convinse Duke di essere un razzista. Ron manda un altro poliziotto ebreo di origini caucasiche agli incontri segreti, Flip (Adam Driver), con uno stratagemma che non destò sospetti.

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Le riprese del film si svolgono in queste settimane, e nel cast sono entrati Laura Harrier, Topher Grace, Ashlie Atkinson e Corey Hawkins. Il film è prodotto dalla Jordan Peele Monkeypaw Productions, QC Entertainment e Blumhouse, con una distribuzione affidata a Focus Features. Senza contare che la Blumhouse ha avuto già successo quest’anno con “Get Out”, sempre di tematica razziale (il film costato 4,5 milioni di dollari ne ha incassati 253 milioni).

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Interessante notare che Adam Driver si sia sempre più avvicinato a sceneggiature tratta da libri o romanzi. Nel 2016 con “Paterson” (leggi la recensione), film in cui interpretava un autista di pullman appassionato di poesia. Il film era diretto da Jim Jarmush e prendeva stralci tratti dai poemi di William Carlos Williams e Ron Padgett. Sempre in quell’anno ha lavorato a “Silence” (leggi la recensione) di Martin Scorsese, tratto dal romanzo di Shûsaku Endô.

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Nel 2014 la commedia “This Is Where I Leave” è tratta dal romanzo di Jonathan Tropper; “Hungry Hearts” di Saverio Costanzo è ispirato all’omonimo lavoro di Marco Franzoso.

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