The Surge, recensione videogame per PS4 e Xbox One

Games / Recensione - 16 May 2017 14:00

The Surge è il souls-like fantascientifico dagli autori di Lords of the Fallen, un futuro distopico invaso da macchine ed impianti cibernetici

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The Surge è il videogioco sviluppato da Deck13 e distribuito da Halifax, autori di Lords of the Fallen, appartenente al cosiddetto genere dei souls-like, un gioco di ruolo contraddistinto da un’elevata difficoltà e una struttura che mescola elementi d’azione ed esplorazione. La novità principale di The Surge è quella di cambiare totalmente il classico setting dai connotati medievali, tipico dei souls-like, con il passaggio ad un’ambientazione fantascientifica, tecnologica, tra robot giganti e il peso di un futuro distopico.

La trama di The Surge è ambientata in un futuro dominato dalle macchine e afflitto dal problema della sovrappopolazione, con il conseguente esaurimento delle risorse disponibili e profondamente piagato dall’inquinamento atmosferico. Robot e automazione hanno ormai sostituto il lavoro degli uomini, che sono spesso costretti a trovare lavori al limite della legalità, tra innesti cibernetici e l’utilizzo di esoscheletri. L’introduzione al gioco si apre con il protagonista Warren all’interno di una discarica, ignaro del perché abbia degli impianti nel proprio corpo e del motivo dell’attacco di alcuni droni.



Il gameplay di The Surge unisce le classiche meccaniche all’arma bianca dei souls, con una struttura di impianti potenziabili e upgrade modulari. Nonostante il mondo tratteggiato sia quello tecnologico e futuristico, il combattimento rimane fisico e diretto, pesante e cruento, un’eredità spirituale lasciata da Lords of the Fallen, contraddistinto anch’egli da dinamiche lente e con armi da mischia. Il sistema di attacco prevede un affondo verticale ed uno orizzontale, alternandolo a schivate o parate nel caso di attacchi nemici. Ogni azione, come da tradizione, consuma la barra della resistenza, con battaglie incentrate nella capacità di saper pianificare mosse e strategie, pena una prematura fine. L’eventuale morte lascia sul campo gli scarti tecnologici accumulati, considerata come la moneta di gioco, che possono essere spesi per aumentare caratteristiche ed abilità del personaggio. L’installazione di nuovi chip e lo sviluppo dei progetti recuperati permettono un upgrade in termini di salute, energia e poteri di combattimento. Le modifiche apportate sono possibili esclusivamente nell’area centrale della mappa, l’area medica, che funziona come un vero e proprio hub di gioco, tra potenziamenti e deposito di oggetti.



La grafica di The Surge è una buona riproduzione del setting fantascientifico al quale si ispira, descritto in maniera sporca e degradata, una visione certamente non ottimistica del futuro. La realtà distopica può essere sintetizzata in innesti che modificano fisico e percezione umana, con l’apice raggiunto dai boss, veri e propri concentrati di tecnologia, differenti per dimensioni ed impianti cibernetici, con peculiari pattern di attacco, da memorizzare per riuscire a portare dalla propria parte lo scontro. Gli scenari si presentano definiti e costellati da elementi di contorno, come macerie, scarti e detriti tecnologici, tra murales e scritte ad imbrattare i muri. Le sezioni al chiuso vedono una palette cromatica fredda ed asettica, mentre le zone all’aperto mescolano elementi naturali con strutture e costruzioni dal duro metallo. Il design delle mappe si ispira nuovamente ai souls, con percorsi e porte da sbloccare, che fungono da scorciatoie una volta scoperte e che collegano le diverse sezioni all’area medica centrale.

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