Recensione film Respiri, con Alessio Boni diretto da Alfredo Fiorillo

Cinema / Recensione - 05 June 2018 08:00

In sala dal 7 giugno.

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Respiri è l'opera prima di Alfredo Fiorillo. Insieme ad Angela Prudenzi, ne firma anche la sceneggiatura. Il film è girato in una località che si affaccia sul lago d'Iseo. L'atmosfera gotica si aggancia a un protagonista rappresentato, inizialmente, come il signorotto irascibile, padrone del castello, con un passato di inconfessabili segreti.

La ghost story si regge sulle spalle di una enigmatica bambina: come Cappuccetto Rosso ama passeggiare per il bosco, incurante del lupo travestito da nonna. È ad Elisa (Eleonora Trevisani), infatti, a essere affidato il ruolo di regista occulta della trama mistery dell'opera.

Francesco (Alessio Boni) è un facoltoso ingegnere che decide di ritirarsi nella villa di famiglia, in cerca di pace. Una stanza, della magnifica dimora, è riservata a un ospite speciale, attaccato a un respiratore artificiale. Il macchinario è tra i migliori in circolazione. Chi è quell'ospite, di cui percepiamo i respiri lungo il film?

La materna governante muta (Milena Vukotic) viene fatta allontanare con la scusa di un necessario periodo di riposo. Subentra l'assistenza di una infermiera (Eva Grimaldi). La misteriosa paziente viene tenuta in vita, nonostante il parere contrario di un medico parente (Lino Capolicchio). L'ingegnere non vuole sentire ragioni: Eleonora sta meglio, gli sorride. Tuttavia, l'abbiamo sentito confidarle che non merita di soffrire in questo modo.

Come spettatori cominciamo a capire: Francesco è in preda a un corto circuito mentale, conseguente a un trauma famigliare.

A completare il cast, c'è Pino Calabrese nei panni del custode della villa, proiezione immaginaria di Francesco: un uomo, seppellito dai sensi di colpa.

© Riproduzione riservata




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