Recensione film Maria Montessori La nouvelle femme

Cinema / Recensione - 30 September 2024 08:00

Con protagonista Jasmine Trinca, diretto da Léa Todorov

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Trama Maria Montessori - La nouvelle femme

L’incontro tra due donne, due mondi differenti che potrebbero collidere invece tendono ad avvicinarsi sullo sfondo dell’amore per il prossimo, per i più piccoli e indifesi, nutrito dalla protagonista e del quale anche l’altra si ciba per avvicinarsi alla figlia. La regia di Léa Todorov tenta di amalgamare romanticismo e passione per gli altri, riuscendoci con uno stile classico, elegante e descrittivo, forse compassato che tuttavia riesce a definire abilmente il contesto dell’epoca. “Partire in guerra per conquistare i diritti del bambino”, come l’appassionata protagonista, interpretata con talento da Jasmine Trinca, arringa a uno sparuto pubblico. Un’epoca dove la prevalenza della visione maschile non ha scoraggiato la protagonista che invece ha affermato con forza le proprie idee pur soffrendo nella lontananza del figlio e rinunciando a lui nella speranza di incontrarlo di nuovo. Nella storia reale Maria Montessori rivedrà suo figlio quando lui fu adolescente.
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Léa Todorov, la regia che definisce lo spessore di Maria Montessori

Un lungometraggio dove va distinto l’aspetto passionale della protagonista dalla scelta della regia, di rendere descrittivamente l’originalità della storia. Puntando sul personaggio e sull’impressione che essa ha dato ai suoi contemporanei, senza costruire una tensione narrativa che avrebbe probabilmente limitato l’illustrativa narrazione di un tempo, di una morale, di una classe, dove le donne e le madri contavano più di quanto si credeva. Prevedibile, come spesso accade per i personaggi storici, ma compiuto. La regia affronta con leggerezza temi rilevanti e offre uno spunto riflessivo ancora attuale. Léa Todorov definisce lo spessore di Maria Montessori, affermando l’impegno visionario della fondatrice del metodo Montessori. Jasmine Trinca e Leïla Bekhti offrono un’interpretazione di livello, donando profondità ai personaggi.

© Riproduzione riservata



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