Recensione Film After the Wedding
Con Michelle Williams e Julianne Moore
Le disuguaglianze dell’esistenza, il tempo è un limite
Se la verità è potente, in verità può esserlo anche una bugia. Ma non sempre una bugia può essere portatrice di malevoli intenzioni, a volte può esprimere un senso di profondo di catarsi, che rappresenta non soltanto la ferrea volontà di redimersi ma anche quella di assicurare un futuro agli affetti più cari. Questo sembra esprimere la regia di After the Wedding che nella sua semplicità coglie il senso dell’umana condizione, delle scelte e delle speranze di due madri a confronto. Sebbene il film sembra cominciare definendo gli scenari di una disuguaglianza economica, distinguendo le condizioni della povertà e dell’opulenza, nelle sequenze che si succedono raggiunge una profondità che rivela la più intima delle disparità, quella riferentesi al tempo su cui ognuno può realmente contare.After the Wedding, con l’interpretazione di Michelle Williams e Julianne Moore
Michelle Williams e Julianne Moore compiono un interpretazione eccelsa se si considera che permettono un’autentica evoluzione dei personaggi in relazione allo scorrere della narrazione, lasciando allo spettatore il tempo necessario per assimilare le dinamiche della trama. Il confronto tra due donne e madri che emerge come conflitto per poi divenire una necessaria collaborazione contrattualizzata ed accetta da entrambe, e per entrambe i personaggi intima, caratterizzata dalla necessità e dall’emergenza di due disperate condizioni. Le due attrici portano sullo schermo due personaggi antitetici, provenienti da mondi distanti, ma profondamente accumunate dallo stesso senso di responsabilità.After the Wedding, dalla trama trama diretta e ben espressa
Quando Isabel (Michelle Williams) viene chiamata New York per incontrare la finanziatrice dell’orfanotrofio che gestisce a Calcutta, in India, vedrà sconvolta la propria esistenza dall’intraprendenza e dalle richieste di Theresa (Julianne Moore). After the Wedding è un film caratterizzato da uno stile scorrevole e lineare, dove gli eventi sono organizzati per favorire la fluidità della narrazione. Parte da una premessa essenziale per poi raggiungere l’inatteso sviluppo. Forse l’unica pecca potrebbe essere rappresentata nel non aver indugiato sulle motivazioni che spingono i personaggi, ma se la regia si fosse attardata in ciò avrebbe effettivamente appesantito una trama diretta e ben espressa.© Riproduzione riservata
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