Recensione del film ‘Insidious - L'ultima chiave’

Cinema / Recensione - 17 January 2018 08:00

“Insidious - L'ultima chiave” è il film horror con Lin Shaye che continua la saga inizia nel 2010.\r\n\r\n

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Insidious - L'ultima chiave (“Insidious: The Last Key”) è il film horror di Adam Robitel nelle sale.

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Nel 1953 la giovane Elise Rainier vive con la famiglia nel New Mexico. Il padre è un boia in una prigione vicina, e lei afferma di vedere i fantasmi dei prigionieri che sono stati uccisi sulla sedia elettrica. Quando la giovane conferma una nuova apparizione, il padre la picchia chiudendola nel seminterrato: qui un demone emerge dalla porta, s’impossessa di Elise e uccide la madre.

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Il tenore del film, per la ferocia delle scene iniziali si pone come uno delle rivelazioni d’inizio anno. Pur se le situazioni si susseguono con velocità, riescono a mostrare una consequenzialità di cui solitamente questi prodotti sono provvisti.

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A questo aspetto horror si collega anche una trama thriller che affonda nelle colpe della famiglia: infatti dopo alcuni decenni troviamo Elise (Lin Shaye) come detective del paranormale. Con i colleghi Specs e Tucker visita il cliente Ted Garza, che ha vissuto attività paranormali da quando si è trasferito nella nuova casa: ma l’abitazione è proprio quella in cui lei visse.

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I timori che un passato possa riaffiorare, nonostante una professione che dovrebbe imporre imparzialità sono fondati. Infatti Elise qui ritrova un fischietto che il fratello Christian avrebbe usato da bambino per comunicare alla madre se fosse spaventato, e un mazzo di cavi nella vecchia giacca del padre.

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Quindi se l’ansia di risultare vittime di esseri paranormali è scongiurata dalla professione di Elise, che è avvezza ad affrontarli, quando essi insinuano un collegamento con la propria infanzia la donna non riesce a reagire. È questo l’aspetto più interessante del film, che si muove tra lente prese di coscienza veicolate dai momenti leggeri della macchina da presa e scenografie accurate, che fanno scoprire con attesa i dettagli.

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La credibilità del film “Insidious - L'ultima chiave” è resa grazie alla presenza di un’attrice come Lin Shaye che dopo aver lavorato ai tre film precedenti sa infondere imponenza ad un ruolo maturo. Anche la scelta di una protagonista adulta è innovativa in questo genere di film, di solito affollati di adolescenti urlanti. Invece la Shaye riesce a mostrare compostezza e senso della misura anche quando incontra il fratello Christian Rainier (Bruce Davison) il quale le rimprovera di non averlo aiutato quando erano piccoli.

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Tutta la saga di ”Insidious” creata da Leigh Whannell nel 2010 ha incassato finora 421 milioni di dollari. La collaborazione tra Whannell e James Wan ha portato a successi come la saga di “Saw”, “Dead Silence” e “L'evocazione - The Conjuring”. Lo stesso Wan girò questo tipo di film per dimostrare di poter realizzare una pellicola senza il livello di violenza riscontrato nella serie di “Saw”.

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Il risultato è un film che presenta alcuni prolissi momenti che potrebbero essere asciugati, sopratutto nelle scene descrittive, come quando Elise entra nella stanza in cui visse da bambina; oppure nel secondo tempo quando l’azione tende ad arrovellarsi su se stessa. Ma in ogni caso è molto al di sopra delle aspettative.

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