Kingsman: Secret Service recensione film, Colin Firth nel mondo delle spie

Cinema / Recensione - 25 February 2015 13:00

Kingsman: Secret Service, Matthew Vaughn dirige Colin Firth, Samuel L. Jackson, Michael Caine e Taron Egerton in una spy story stravagante, dai toni comici.

image
  • CONDIVIDI SU
  • icon
  • icon
  • icon
  • icon
  • icon
  • icon

Kingsman: Secret Service film scritto e diretto da Matthew Vaughn, adattamento della miniserie di fumetti “The Secret Service”, realizzata da Mark Millar insieme al regista, e disegnata da Dave Gibbons.

Kingsman: Secret Service trama. Eggsy è un ragazzo di ventidue anni molto sveglio, che però vive allo sbando: ha lasciato gli studi, è disoccupato, e frequenta ambienti poco raccomandabili. Il giovane vive solo con la madre, perché il padre ha perso la vita diciassette anni prima durante un’esercitazione militare di massima segretezza; la sua famiglia ricevette una medaglia e un numero telefonico da usare una volta sola in caso di necessità. Un giorno, dopo essere stato arrestato per il furto di una macchina, Eggsy decide di comporre il fatidico numero per togliersi dai guai. In quell’occasione fa la conoscenza di Harry Hart, un’elegante spia che ha un debito nei confronti di suo padre, avendo quest’ultimo salvato la sua vita: per questo motivo decide di offrirgli la possibilità di entrare a far parte di un’organizzazione segreta. Eggsy dovrà così superare una serie di prove per diventare un agente Kingsman, confrontandosi con altri ragazzi disposti a tutto. Nel frattempo Harry è alle prese con la scomparsa di noti scienziati, professori e celebrità, e tutto sembra far convergere le attenzioni verso Richmond Valentine: magnate dell’elettronica che ha in mente un progetto malvagio per “salvare” il mondo. Eggsy ed Harry cercheranno di fermare il suo piano, ma gli ostacoli saranno più ardui del previsto.

Kingsman: Secret Service recensione. Matthew Vaughn, dopo i successi di “X-Men - L’inizio” e “Kick-Ass”, continua la fortunata esperienza di trasposizione sul grande schermo di fumetti, questa volta non occupandosi di supereroi, bensì di agenzie supersegrete. Il film è infatti una spy story condita con una certa ironia e sarcasmo, che si può collocare tra l’azione di 007 (per lo meno gli ultimi capitoli) e i toni da commedia di film come Agente Smart - Casino totale; non mancano scene degne della miglior Uma Thurman in Kill Bill con sangue ovunque e persone tagliate a metà, e momenti di iniziazione per il giovane Eggsy che ricordano la saga di Hunger Games. Questa pellicola si presenta come un connubio di diversi generi, e grazie a questa peculiarità ha le potenzialità per attirare in sala un pubblico eterogeneo. Intrigante oltretutto l’idea di creare un villain pseudo-ambientalista, una specie di folle Steve Jobs, che decide di salvare il mondo eliminando la razza umana; e per far ciò utilizza l’invenzione tecnologica più cara all’epoca contemporanea: il cellulare. L’inquietante scenario prospettato dal film va a contrasto con l’immagine del cattivo, splendidamente interpretato da Samuel L. Jackson, che soffre alla vista del sangue e parla in maniera buffa: insomma, davvero esilarante.

Kingsman: Secret Service cast. Taron Egerton (al debutto cinematografico) è il giovane Eggsy, mentre Colin Firth (Magic in the Moonlight) impersona l’agente speciale Harry Hart. Samuel L. Jackson (Captain America: The Winter Soldier) è il cattivissimo Richmond Valentine, invece Michael Caine (Interstellar) veste i panni del capo dei Kingsman, Re Artù.

© Riproduzione riservata




Seguici su

  • icon
  • icon
  • icon
  • icon
  • icon
  • icon