Torri di Bologna, dopo 900 anni telecamere e sensori sugli Asinelli grazie alla Fondazione Hruby - 2013 11 19

Daily / News - 19 November 2013 09:37

La celebre Torre degli Asinelli, da 900 anni simbolo della città emiliana, verrà protetta con l\'installazione di telecamere e sensori antincendio. Un drastico tocco di modernità

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Le Torri di Bologna sono il simbolo per eccellenza della città felsinea. Da oggi la più alta, quella degli Asinelli, ha un nuovo angelo che la protegge: un sistema di sicurezza e sorveglianza articolato in una serie di telecamere interne anti-intrusione a raggi infrarossi, più altre cinque esterne e una antirapina interna, cui si aggiungono dei rilevatori di fumo per scongiurare il pericolo di ogni tipo di vandalismo, furto, incendio accidentale o doloso e in generale qualsiasi tipo di situazione capace di mettere in pericolo la Torre.

Proprio ieri è stata presentata pubblicamente a Palazzo d\'Accursio questa novità, regalata in toto al Comune da parte della Fondazione Enzo Hruby, un soggetto privato particolarmente attivo nella messa in sicurezza del patrimonio artistico e storico dello Stivale. Al suo attivo può vantare infatti interventi sulla Sacra Sindone a Torino, l\'Isola di San Giorgio a Venezia e la basilica di San Luca proprio a Bologna.

Presenti alla cerimonia di inaugurazione il sindaco Merola, l\'assessore ai lavori pubblici Roberto Malagoli e alcuni membri di rilievo della Fondazione Hruby, che non ha intenzione di fermarsi qui. \"Potremmo tornare sul luogo del delitto, stiamo già pensando al restauro dei portici\", ha dichiarato il vicepresidente Carlo Hruby.

Le due Torri, Garisenda e degli Asinelli, sono ciò che resta del sistema di costruzioni gentilizie che nel Medioevo era tratto tipico di Bologna; si calcola infatti che ce ne dovessero essere circa 180, elemento che doveva rendere la città una vera e propria Manhattan dei tempi antichi. Situate nel centro esatto della città, dominano lo skyline del capoluogo fornendo un eccezionale panorama a 360°.

Sapere che esistono soggetti privati attivi nel campo della filantropia e della protezione dei beni culturali fa senz\'altro piacere. In un\'epoca nella quale sembrano essere venuti meno tutti gli accorgimenti e i fondamenti dell\'etica nella Cosa Pubblica, interventi come questo danno ancora una speranza per chi è interessato alle testimonianze del passato, che visto il loro valore artistico, storico e turistico sono anche importanti per il futuro del paese.

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