The Good House, il film ‘acre’ con Sigourney Weaver e Kevin Kline

Cinema / News - 30 September 2022 10:30

The Good House esce oggi nei cinema USA

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The Good House è il film che alterna dramma e commedia, da oggi nelle sale statunitensi. Hildy Good (Sigourney Weaver) è una capace agente immobiliare del New England, e discendente delle streghe di Salem. È molto riservata, ma quando rivede la vecchia fiamma del liceo, Frank Getchell (Kevin Kline), si getta in una nuova relazione. Emergono così emozioni sepolte da tempo, e segreti di famiglia.


Film Ghostbusters: Legacy - video

The Good House, il cast del film

Sigourney Weaver ha recitato di recente nei film Master Gardener, Ghostbusters: Legacy e sarà nella serie tv The Lost Flowers of Alice Hart. Kevin Kline ha lavorato a Il nido dello storno e La bella e la bestia. Nel cast ci sono anche Morena Baccarin (la serie tv The Flash), Rob Delaney (la serie tv The Man Who Fell to Earth). La regia è di Maya Forbes e Wallace Wolodarsky, che hanno già diretto rispettivamente Il re della polka e Seeing Other People: loro è anche la sceneggiatura, scritta con Thomas Bezucha (Uno di noi, la serie tv Secret Invasion).


The Good House, le recensioni e la critica sul film

La critica ha espresso pareri discordanti sul film: per TheWrap “è fin troppo raro che il pubblico possa assistere a un esame sul grande schermo del tumulto interiore di una donna, per non parlare di una donna nella fase della sua vita da nonna; ciò emerge con uno spirito acre e un dramma incisivo”. Per The Hollywood Reporter "ci sono grandi domande che ribollono sotto la storia, ma anche il tumulto personale di Hildy sembra in qualche modo troppo ordinato. Tuttavia, nelle acute osservazioni comiche del film (…) qualcosa di reale e disordinato prende vita”. Per The Boston Globe “grazie ai suoi due protagonisti, The Good House riesce molto, nello studio del personaggio. Come storia, non se la cava neanche lontanamente”. Per il The New York Times “il problema con questo cavallo di Troia cinematografico è che l'insipidezza superficiale domina l'inquadratura. È difficile avvertire la posta in gioco della storia, quando le immagini indicano sempre che non c'è tensione”; per The A.V. Club "Weaver è così forte e presente che può analizzare i difetti del film fino a quando non li notiamo. Per un film sulla negazione, sembra giusto”.

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