Star Trek: Discovery, in attesa della seconda stagione

Tv / News - 07 April 2018 08:00

Gli autori promettono un’esplorazione approfondita dei personaggi, e temi tipicamente “trekkiani”

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La seconda stagione di “Star Trek: Discovery" non dovrebbe arrivare prima del 2019, ma grazie alle dichiarazioni dei produttori e del cast è già possibile farsi un’idea di cosa ci aspetta. Innanzitutto è stato confermato che il produttore esecutivo della serie (nonché sceneggiatore dei due Star Trek cinematografici di J.J. Abrams) dirigerà il primo episodio della nuova stagione. Le riprese dovrebbero cominciare questo mese a Toronto.


La prima stagione si è chiusa con un cliffhanger che sicuramente avrà fatto impazzire i fan della prima ora: dopo aver posto fine alla guerra tra la Federazione e i Klingon la USS Discovery ha fatto rotta verso Vulcano, ma lungo la strada ha intercettato una richiesta di soccorso da parte dell’Enterprise. Tutto fa presagire un epico incontro tra la star dello show, il primo ufficiale Michael Burnham interpretato da Sonequa Martin-Green, e il primo capitano dell’Enterprise, Christopher Pike. Ma a bordo della nave di Pike c’è anche il “fratellastro” di Michael, Spock. Stando allo stesso Kurtzman, la seconda stagione di “Discovery” cercherà di spiegare meglio il loro rapporto: “Sappiamo che il pubblico ha molte domande su come la nostra serie si ricolleghi a quella originale, e tra queste domande c’è anche la relazione di Spock con questa sorella adottiva che non ha mai menzionato. Il che non vuol dire per forza che mostreremo Spock, ma abbiamo il dovere di rispondere a questa domanda”.

Serie tv Star Trek Discovery


Durante il WonderCon, gli showrunner Gretchen J. Berg e Aaron Harberts hanno garantito che questa seconda stagione dedicherà molto più spazio a temi considerati ormai tipici del brand di Star Trek, tra i quali la spiritualità e l’etica. “La prima stagione è stata interessante perché sullo sfondo c’era sempre una guerra in corso”, ha spiegato Harberts. “Nella prossima stagione punteremo molto di più sull’esplorazione, sulla diplomazia. Ci siamo chiesti se ci sia spazio per una storia sulla fede, sugli atti di fede. Parliamo di storie ambientate nello spazio, in cui si incontrano cose che non si possono spiegare, e in tutto questo c’è un personaggio come Michael Burnham, la quale crede che ci sia una spiegazione per tutto.” Questo non vuol dire che “Discovery” si metterà a parlare di religione; la serie cercherà di approfondire il tema del viaggio (inteso anche come scoperta di sé), le storie dei singoli membri dell’equipaggio, e quindi i rapporti tra i vari personaggi, come ad esempio quello tra Burnham e il suo padre adottivo, Sarek (nella prima stagione abbiamo scoperto che i due sono connessi da un vero e proprio legame psichico).


Sempre Aaron Harberts ha rivelato che ci sono ancora molte cose da scoprire sul conto di Saru, l’alieno interpretato da Doug Jones (attore “feticcio” di Guillermo Del Toro, che ovviamente l’ha voluto per il ruolo del Mostro ne “La forma dell’acqua). Lo stesso Jones ha anticipato che il suo personaggio ha davanti a sé un lungo percorso di crescita, il che significa che per il momento non verrà promosso a capitano: “Credo che lui ci tenga molto a diventarlo. Ha passato così tanto tempo in plancia, ricoprendo ruoli di comando; è il primo della sua specie ad essersi diplomato all’Accademia della Flotta stellare e ad essere diventato un ufficiale di grado su un’astronave, quindi sente di avere ancora molto da dimostrare. Ma personalmente, come fan di Star Trek, credo che il suo personaggio funzioni meglio quando veste i panni di primo ufficiale.” Insomma, dovremo aspettare ancora qualche mese prima di conoscere l’identità del nuovo capitano della USS Discovery.


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