Malala, il riscatto dell'istruzione femminile nel film di Guggenheim sulla giovane Premio Nobel

Cinema / News - 05 November 2015 11:59

Malala, il riscatto dell'istruzione femminile nel film di Guggenheim sulla giovane Premio Nobel. Il film è presente in varie sale cinematografiche, tra cui a Ravenna, Milano, Roma, Firenze, Per

image
  • CONDIVIDI SU
  • icon
  • icon
  • icon
  • icon
  • icon
  • icon

Malala giunge al cinema dal 5 novembre, raccontando la vicenda personale del Premio Nobel per la Pace Malala Yousafzai. Il film è presente in 21 sale cinematografiche, tra cui a Ravenna, Milano, Roma, Firenze, Perugia, Messina, Cuneo e Torino.

Nobel. La giovane fu ferita da una raffica di proiettili mentre tornava a casa sul bus scolastico, nella valle dello Swat in Pakistan. Aveva quindici anni, e a causa della sua battaglia a favore dell’istruzione femminile fu attaccata. Quell’evento suscitò indignazione, con proteste sorte in tutto il mondo. Ora conduce la campagna globale per il diritto all’istruzione delle bambine e dei bambini nel mondo, come co-fondatrice del Fondo Malala. Per questo attivismo ha vinto il Premio Nobel per la pace nel 2014.

Regia. È Davis Guggenheim a dirigere il film: il regista ha lavorato a “Una scomoda verità”, “Waiting for Superman” vincendo l’Oscar. Si ripercorre così la storia del padre di Malala, Ziauddin e della sua famiglia nella battaglia per l’istruzione femminile. Si passa poi all’appassionato discorso alle Nazioni Unite, alla sua vita quotidiana con i genitori ed i fratelli.

Fox Searchlight. Il film è prodotto alla Fox Searchlight Pictures, in associazione con la Image Nation Abu Dhabi, Participant Media e National Geographic Channel. È stato realizzato in 18 mesi, durante i quali Guggenheim ha vissuto con la famiglia Yousafzai in Inghilterra e sulle strade di Nigeria, Kenya, Abu Dhabi e Giordania. Da pretesto storico si passa poi a quello sociale, raccontando la vicenda di una famiglia che ha negato la tirannia, delle conseguenze.

Dichiarazioni. “Malala è la straordinaria storia di una ragazza che ha rischiato la propria vita per dire a gran voce cosa è giusto - ha detto Guggenheim - ciò che mi ispira è un padre che ha visto in sua figlia una persona in grado di fare qualsiasi cosa e che ha creduto in lei. Mi ispira una madre che dice: ‘è importante che nostra figlia vada a scuola’. Mi ispira una figlia che vede suo padre dichiarare: ‘voglio farlo anch’io”.

Malala Yousafzai nel film afferma: “E’ una combinazione di passioni: la mia passione, la passione della mia famiglia e la passione di Davis Guggenheim. Tutti noi volevamo far sentire forte la voce delle giovani donne. Questo film è diventato una grande opportunità per raccontare la nostra storia ma anche di ricordare a gran voce che l’istruzione è un diritto fondamentale degli esseri umani”.

Il film si focalizza anche sulla crescita di Malala, mentre lei prende coscienza del potere come agente di un cambiamento globale ed epocale, formando nuovi leaders e opinionisti nelle comunità. Ma è anche un’adolescente che fa i compiti a casa, aiuta i fratelli, i genitori I produttori Walter Parkes e Laurie MacDonald, noti per film come “Il gladiatore” e “Prova a prendermi”, “Il cacciatore di aquiloni” e “Flight” pensarono inizialmente ad un forte film drammatico. “C’erano quei bellissimi, mitici elementi nella storia di Malala - afferma MacDonald - come essere stata chiamata guerriera e poetessa Pashtun che fu uccisa per aver parlato liberamente”. I due andarono in Inghilterra per parlare con Malala, ma l’incontro fece loro comprendere che nessun’attrice avrebbe mai potuto interpretare Malala.

Fondo. Il Fondo Malala sostiene il cambiamento di politiche locali e internazioniali nell’ottica di migliorare la sicurezza delle ragazze e un più facile accesso all’istruzione; investe in programmi nei paesi in cui le ragazze sono in situazioni di maggiore difficoltà, come in Nigeria, in Pakistan, e nelle nazioni che ospitano rifugiati Siriani.

© Riproduzione riservata




Seguici su

  • icon
  • icon
  • icon
  • icon
  • icon
  • icon