Lo squalo: l'horror di Steven Spielberg che inaugurò le uscite dei film estivi

Cinema / Classico / News - 22 June 2016 11:39

Lo squalo, l'horror di Steven Spielberg inaugurò le uscite dei film estivi. Il film di Steven Spielberg fu distribuito nelle sale il 20 giugno 1975.

image
  • CONDIVIDI SU
  • icon
  • icon
  • icon
  • icon
  • icon
  • icon

Lo squalo ("Jaws") è il film che uscì il 20 giugno 1975, diretto da Steven Spielberg e distribuito dalla Universal Pictures. Il film in Italia uscì il 27 dicembre: nel cast ci sono Roy Scheider, Robert Shaw, Richard Dreyfuss, Lorraine Gary e Murray Hamilton.

La trama si snoda durante un beach party ad Amity Island: una giovane donna nuota nell’oceano, è violentemente tirata sott’acqua. Il giorno successivo dall’analisi dei resti si deduce l’assalto di uno squalo. Il sindaco Larry Vaughn ignora l’accaduto, temendo la fuga dei turisti. Dopo un ennesimo assalto il cacciatore professionista Quint offre il suo aiuto per 10.000 dollari. L’oceanografo Matt Hooper propone la chiusura delle spiagge, ma il sindaco opta per aumentare la sicurezza. Nel quarto fine settimana di luglio i turisti si ammassano sulle spiagge, lo squalo penetra nell’estuario e uccidendo delle persone, cosicché si decide di assumere Quint.

Lo squalo è lungo 7,6 m, si cerca di legarlo ad un barile di galleggiamento ma l’animale scompare. Dopo vari tentativi, Quint arpiona lo squalo che trascina la barca all’indietro: l’uomo si dirige verso la riva per attirare lo squalo nelle acque più basse, ma la barca si immobilizza. Hooper indossa l’attrezzatura subacquea ed entra l'acqua in una gabbia, con l’obbiettivo di iniettare della stricnina attraverso una lancia: ma lo squalo demolisce la gabbia, attacca la barca e uccide Quint. Brody è intrappolato sulla nave che affonda, infila una bombola pressurizzata nella bocca dello squalo, la fa esplodere e uccide lo squalo.

Il film segna sia la presenza di un modalità di narrazione nuova, che di distribuzione inusuale. La storia infatti si concentra solo su caratteri fortemente scolpiti: il buono, l’indeciso, il nemico, la vittima. Era questa la necessita per attirare il pubblico che languiva dalle sale dopo l’avvento della televisione. E dall’altra parte per aumentare l’incasso al box-office si decise di utilizzare una stagione raramente sfruttata, ossia quella estiva: il film incassò in estate 470 milioni di dollari in tutto il mondo. Se di solito i film uscivano in città chiave per poi arrivare a mercati secondari, “Lo squalo” occupò subito 400 sale, coadiuvando il merchandising nel successo del film: dall’album della colonna sonora agli squali imbalsamati, dai berretti da baseball alle action figures, magliette. Dopo l'uscita del film, la popolazione media turistica estiva di Martha Vineyard triplicò, anche se gli animalisti denunciarono che il film acuiva il timore verso questa specie animale.

Lo sceneggiatore Peter Benchley si ispirò a diversi incidenti reali descritti nel suo romanzo “Jaws”, come quando nel 1916 degli attacchi a Jersey Shore procurarono quattro morti in dodici giorni: i produttori Richard Zanuck e David Brown della Universal  acquisirono i diritti per 175.000 dollari prima della sua pubblicazione. Spielberg intese la storia come molto commerciale, aveva 27 anni e comprese che il successo gli avrebbe permesso di realizzare film più impegnati cui aspirava.

Gli effetti speciali furono di Robert Mattey, che creò anche il calamaro gigante nel film Disney “20.000 leghe sotto i mari” (1954). Le riprese erano previsto per il maggio 1974: i primi due mesi della produzione furono disastrosi, con tubi che scoppiavano, meccanismi che non funzionavano, uno dei tre squali meccanici arenati. Se i produttori Zanuck e Brown avevano come obbiettivo il realismo e la continuità, la coda dello squalo si muoveva avanti e indietro perché la forza dell'acqua contro il dispositivo era troppo forte. Queste difficoltà meccaniche condussero Spielberg a ripensare la quantità di squalo visibile in tutto il film,

L'esplosione dello squalo era in programma per l'ultimo giorno delle riprese: quattro telecamere fissavano l’oggetto, Spielberg non c’era perché si fidava del team. Lui e Dreyfuss erano su un aereo per Boston quando l'attore si rivolse a lui chiedendo come fosse andata la ripresa finale. Spielberg rispose sorridendo: “Stanno effettuando le riprese ora”, e Dreyfuss incredulo iniziò a ridere.

© Riproduzione riservata




Seguici su

  • icon
  • icon
  • icon
  • icon
  • icon
  • icon