La metamorfosi di Franz Kafka: risvegliarsi scarafaggio, sunto di una presa di coscienza

Comics / News - 26 March 2014 15:35

Franz Kafka nasce a Praga il 3 luglio 1883; tra i maestri del romanzo contemporaneo ha messo in luce la crisi dell'uomo moderno posto tra i conflitti del reale circostante e la propria vocazione: il t

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La metamorfosi trama – Gregor Samsa è un rappresentante di commercio che trascorre la propria esistenza monotona nella famiglia in cui predomina l'autorevolezza del padre. Una mattina Gregor si sveglia scoprendo di essersi trasformato in un brutto insetto: uno scarafaggio. Isolato nella sua stanza per evitare scandali prende confidenza con le cadenze di una nuova routine e un mondo sconosciuto. Dopo l'orrore iniziale, là fuori, tutto sembra procedere regolarmente alimentando nel protagonista turbamenti e sensi di colpa. I componenti della sua famiglia sopportano la sua presenza. Il padre, soprattutto, lo fa con atteggiamento di esacerbato disprezzo - l'inabilità del figlio scarafaggio ha irrimediabilmente aggravato la precaria situazione finanziaria - finché lo colpirà ferendolo gravemente con una mela. Depresso, Gregor finisce per astenersi dal cibo: di fatto, suicidandosi. Finalmente, ci si potrà occuparsi di sistemare la figlia Grete grazie a un buon matrimonio.

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Analisi - Il leitmotiv dell'esclusione, determinata dalla diversità, nel racconto di Kafka si esprime attraverso un crudo e surreale cambiamento fisico: “Gregorio Samsa, svegliandosi una mattina da sogni agitati, si trovò trasformato nel suo letto, in un enorme insetto immondo. Riposava sulla schiena, dura come una corazza, e sollevando un poco il capo vedeva il suo ventre arcuato, bruno e diviso in tanti segmenti ricurvi, in cima a cui la coperta da letto, vicina a scivolar giù tutta, si manteneva a fatica. Le gambe, numerose e sottili da far pietà, rispetto alla sua corporatura normale, tremolavano senza tregua in un confuso luccichio dinanzi ai suoi occhi. Cosa m'è avvenuto? Pensò.”
Samsa, percependosi come un parassita, in fondo, non è sorpreso della sua mutazione. Anzi, non avendo udito la sveglia, accarezza l'ipotesi di mandare al diavolo il suo capo e il lavoro – l'avrebbe già fatto da un pezzo se non ci fosse di mezzo il debito dei genitori da onorare - e magari continuare a sonnecchiare ancora per un po': “O Dio, pensava, che professione faticosa che ho scelto! Ogni giorno su e giù in treno. L'affanno per gli affari è molto più intenso che in un vero e proprio ufficio, e v'è per giunta questa piaga del viaggiare, le preoccupazioni per le coincidenze dei treni, la nutrizione irregolare e cattiva; le relazioni cogli uomini poi cambiano ad ogni momento e non possono mai diventare durature né cordiali”. Avverte un prurito nel ventre che scopre puntellato di bianco. Si tocca con la zampa ritraendosi con un brivido. Potrebbe darsi per malato: “Ma ciò sarebbe stato molto penoso e sospetto, perché Gregorio non era stato malato neppure una volta nel suo quinquennio di impiego. Certamente sarebbe venuto il principale col medico della cassa malattie, avrebbe fatto delle rimostranze ai genitori per il figlio pigro, e avrebbe troncato tutte le obiezioni richiamandosi al dottore, per cui del resto non esistono che uomini completamente sani ma poltroni. E avrebbe avuto in questo caso tutti i torti? Gregorio si sentiva proprio bene, all'infuori di una sonnolenza veramente inspiegabile dopo un riposo così lungo, e aveva perfino ottimo appetito”.

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Recensione - La metamorfosi libera il commesso viaggiatore dalle sue angosce: la rivendicazione di uno stato di innocenza, tuttavia, si rivela colpevole regressione di chi non sa adattarsi al divenire vitale. Il complesso di inferiorità di fronte alle aspettative del padre, trasforma Gregor in una creatura da isolare dalla comunità: è la punizione per la propria indolenza. Inizialmente tollerato, Gregor-scarafaggio è condannato al ripristino della normalità.

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