David di Donatello, tutti i vincitori

Cinema / News - 08 May 2025 10:00

Scopri i vincitori dei David di Donatello, da Vermiglio a L’arte della gioia. Trama, cast

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Film One Fast Move - video

I David di Donatello assegnati ieri hanno visto trionfare Vermiglio di Maura Delpero. La storia è ambientata nelle montagne di Vermiglio - in Trentino Alto Adige - durante la seconda guerra mondiale, dove Lucia (Martina Scrinzi) s’innamora di un soldato siciliano, Pietro (Giuseppe De Domenico) amico del cugino: i due si sposano e lei resta incinta. Oltre al premio per il miglior film, ha vinto per la regia, la sceneggiatura originale, la produzione, la fotografia, il casting e il suono. Il film ha incassato 2,5 milioni di euro al box office italiano, e durante la premiazione la regista ha sottolineato l'importanza di dare valore al genere documentario, da cui proviene.

L’arte della gioia ha vinto per la sceneggiatura non originale (Valeria Golino, Francesca Marciano, Valia Santella, Luca Infascelli, Stefano Sardo), per l’attrice protagonista (Tecla Insolia) e non protagonista (Valeria Bruni Tedeschi). La storia racconta la drammatica storia di Modesta, una ragazza orfana della Sicilia rurale di inizio ‘900 che scopre la sessualità e il desiderio di una vita migliore di quella che ha sempre avuto, che la porterà a lottare per la sua emancipazione e la sua felicità, sbaragliando le leggi dei padroni che hanno già scritto il suo posto nel mondo. Il film ha incassato 2,1 milioni di euro al box office italiano, ed è una riduzione dell'omonima serie tv, tratta dal romanzo di Goliarda Sapienza.


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Gloria! di Margherita Vicario ottiene il premio per l’esordio alla regia, il compositore musicale (Vicario e Davide Pavanello) e canzone originale Aria! Alla fine del XVIII secolo a Venezia, in un istituto femminile, Teresa (Galatéa Bellugi) ha nascoste doti musicali. Insieme ad alcune musiciste creano un nuovo tipo di musica pop, brillante e audace, cercando di sfidare un sistema stantio, quello dell'Ancien Régime.

Le déluge - Gli ultimi giorni di Maria Antonietta vince per la scenografia (Tonino Zera, Maria Grazia Schirripa, Carlotta Desmann), i costumi (Massimo Cantini Parrini), il trucco (Alessandra Vita, Valentina Visintin) e acconciatura (Aldo Signoretti e Domingo Santoro). Il film segue i giorni di prigionia di Luigi XVI e Maria Antonietta e della loro famiglia alla Tour du Temple prima dell’esecuzione del sovrano.

Berlinguer - La grande ambizione vince per l’attore protagonista (Elio Germano) e il montaggio (Jacopo Quadri). Enrico Berlinguer (Elio Germano) negli anni Settanta è il segretario del partito comunista, che vanta oltre un milione settecentomila iscritti e più di dodici milioni di elettori. L’obiettivo del partito è realizzare il socialismo nella democrazia, sfidando i dogmi della guerra fredda. Per cinque anni - con il PCI - tenta di andare al governo, instaurando un periodo di dialogo con la Democrazia Cristiana, e arrivando a un passo dal cambiare la storia con il Compromesso storico.


Napoli - New York di Gabriele Salvatores ottiene il premio del David giovani e per i migliori effetti visivi. Nell’immediato dopoguerra, Napoli vive ormai in miseria. I piccoli Carmine e Celestina tentano di sopravvivere aiutandosi a vicenda. Una notte, s’imbarcano come clandestini su una nave diretta a New York per andare a vivere con la sorella di Celestina emigrata anni prima. I due si uniscono a molti emigranti italiani in cerca di fortuna in America: sbarcano in una metropoli che non immaginavano. La sceneggiatura è adatta da un trattamento di Federico Fellini e Tullio Pinelli

Familia ottiene il premio per l’attore non protagonista (Francesco di Leva), Diamanti di Ferzan Ozpetek il David dello spettatore. Lirica Ucraina di Francesca Mannocchi è il miglior documentario, e Domenica sera di Matteo Tortone il miglior cortometraggio. Anora di Sean Baker è il miglior film internazionale. I premi speciali sono stati assegnati a Giuseppe Tornatore, Timothée Chalamet e Ornella Muti. Il David alla Carriera è andato a Pupi Avati, che ha sottolineato - con verve polemica - come il governo debba re-introdurre i finanziamenti per il cinema italiano, per far uscire le piccole e medie produzioni da una situazione asfittica.

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