Alessandro Magno, il leggendario condottiero venerato come un dio: il mistero della tomba

Comics / News - 08 May 2014 16:05

Alessandro Magno, genio militare e fondatore di uno dei più grandi imperi della storia: le teorie sulla scomparsa della sua tomba.

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Alessando Magno - Dopo la morte del condottiero, avvenuta nel 323 A. C. la sua salma diventa uno delle reliquie più venerate del mondo classico: meta di migliaia di pellegrini, tra essi anche gli imperatori omaggiano il sacrario del re. Nella prima metà del primo millennio ogni riferimento al sito svanisce: nasce uno dei grandi misteri della storia, la scomparsa della tomba di Alessandro Magno.

La tomba - Scomparso Alessandro Magno, i suoi generali competono per raccogliere l'eredità dell'impero: possedere le spoglie di Alessandro Magno è fondamentale per legittimare il potere del successore. Lo fa Tolomeo. Nel centro di Alessandria sorge il mausoleo, molti testi antichi lo attestano, che ospita le spoglie mortali di Alessandro Magno, tappa obbligata per molti secoli: persino i potenti di Roma vi si recano.

Impero Romano d'Oriente - Dalla seconda metà del III secolo D. C. s'interrompono le fonti attendibili riguardo la tomba: l'Impero Romano sta attraversando una fase di ribellione, la crisi economica e la cattiva amministrazione delle province ha seminato dissenso. È nell'Impero Romano d'Oriente che scoppiano le rivolte più violente. Diocleziano è costretto a mettere in ginocchio Alessandria. Molti fonti letterarie di una città difficile da attraversare a causa del crollo degli edifici sulle vie. Proprio in questo periodo anarchico si perdono le notizie della tomba: alcuni studiosi ne ipotizzano la distruzione durante le insurrezioni.

Ascesa del cristianesimo - Tuttavia nel IV secolo D.C. appare un isolato cenno in un testo di Libiano di Antioca: la salma di Alessandro Magno, dunque, si troverebbe ancora ad Alessandria. In questo periodo l'imperatore Costantino ufficializza il cristianesimo come religione ufficiale dell'impero. Alcuni studiosi credono che durante l'ascesa della cristianesimo, l'aurea semi divina di Alessandro Magno, morto seicento prima, venerato come un dio pagano, possa rappresentare una minaccia per i cristiani. La lotta al paganesimo e al politeismo contempla la distruzione di importanti santuari del culto bandito: la teoria più accreditata rimane quella della tomba di Alessandro Magno distrutta in questo periodo.

San Marco - Ma c'è una teoria sul mistero della tomba più interessante. La scomparsa dei riferimenti alla tomba del re coincide con la comparsa, per la prima volta nella storia, di fonti letterarie riguardo alla tomba di San Marco, morto 350 anni prima, sita nel centro di Alessandria nello stesso crocevia della parte antica: lo fa San Girolamo nel De viris illustribus scritto a Betlemme nel 392 D.C. La tomba di Alessandro Magno fondatore della città è diventata quella di San Marco fondatore della cristianità ad Alessandria e primo vicario cristiano in Egitto?
La tesi è rivoluzionaria ed è avvalorata da robusti indizi evidenti in tutto il territorio dell'Impero Romano: la consuetudine di ribattezzare templi pagani in chiese e basiliche cristiane.

Venezia - Le conseguenze di questa terza ipotesi hanno strascichi bizzarri. Secondo la leggenda la salma di San Marco fu trasportata da Alessandria a Venezia da due mercanti, Buono, tribuno di Malamocco, e Rustico da Torcello. I mosaici nella Basilica di San Marco ne raccontano del furto realizzato grazie a uno stratagemma: le reliquie del patrono di Venezia, nascoste in una cesta, furono coperte da carne di maiale; le immagini mostrano i dignitari musulmani disgustati nello scoprire il contenuto sacrilego della cassa, poi viene rappresentato l'arrivo trionfante a Venezia. Alessandro Magno o San Marco: le spoglie della tomba a chi appartengono?

Oggi non ci sono reperti archeologici della tomba. Inoltre, Alessandria è una metropoli moderna in cui gli scavi sono difficili da realizzare: la tomba è andata perduta, anche se la ricerca millenaria continua.

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