Affetti E Dispetti - La Nana: Lo Sguardo Del Cinema Cileno

Cinema / News - 25 June 2010 11:09

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In un weekend scarso di significative uscite cinematografiche - in attesa di The Twilight Saga - Eclipse che uscirà il 30 giugno - segnaliamo il film Affetti e dispetti - La Nana, distribuito da Bolero film e diretto da Sebastian Silva. La pellicola ha vinto il Gran Premio della Giuria al Sundance Film festival 2009, e la stessa attrice Catalina Saavedraha ottenuto il Gran Premio della Giuria come protagonista 

La vicenda raccontata è quella di Raquel che lavora come cameriera per i Valdés, una famiglia benestante e numerosa. Dopo ventitrè anni di servizio, loro sono quasi una famiglia per lei. Lei, di carattere introverso, la protegge e la cura come fosse la sua: ma la mole di lavoro di cui Raquel si grava, assieme alle emicranie di cui soffre, preoccupano la signora Valdés che così le affianca una seconda domestica.

Raquel comincia ad avvertire l\'intrusione della nuova arrivata, e boicotta così tutte le governanti proposte. Comincia con dispetti, poi maltrattamenti sempre più crudeli. Quando Raquel - per un malore - è costretta a riposo, la signora Valdés assume Lucy, ragazza vivace che con il suo ottimismo contagia la famiglia. Raquel comincerà così la sua battaglia contro la rivale, una Lucy battagliera ma che adotta la strategia dell\'ironia e gentilezza.

Le riprese del film si sono svolte in condizioni difficile, come ammette il regista Silva: \"Abbiamo fatto qualcosa come dodici scene al giorno, a volte non ce la potevo proprio fare, sgattaiolavo via dal set, mi chiudevo in bagno e ansimavo come un cagnolino davanti allo specchio per alcuni secondi prima di tornare a: ACTION! CUT!\". Il regista, nato nel a Santiago del Cile nel 1979, ha esordito con due progetti musicali, Yaia e Los Mono, acquistati poi dalla Sonic360 e pubblicati in America e Inghilterra. Ha prodotto da solo il suo primo film, La Vida me Mata.

La tematica de La nana è molto affine a quelle del cinema cileno contemporaneo: da Machuca (2004) di Andrés Wood - storia di due bambini di classi sociali diverse che nell\'amicizia trovano un connubio - a Salvador Allende (2004) film documentario diretto da Patricio Guzmán. Il tratto comune è un realismo che poi si trasfigura in lirismo, tanto che la realtà sociale è il pretesto primario per esprimere caratteri umani. Solo registi come Ruiz e Jodorowsky hanno allontanato queste tematiche per dirigersi verso strade più commerciali, lontane comunque dalle questioni cilene.

 

Ricordiamo che il cinema cileno si è sviluppato dagli anni Sessanta, con la fondazione di una cineteca nazionale e di un dipartimento di cinema sperimentale presso l\'Università del Cile: solo nel 1967 il governo moderato di Eduardo Frei cominciò ad offrire un sostegno economico e quindi a potenziare la produzione. I registi come Raúl Ruiz e Helvio Soto hanno beneficiato di questa congiuntura politico-culturale.  È con il governo di Salvador Allende (1970 - 1973) che l\'impulso aumenta: distrutte le scuole cinematografiche con la dittatura di Pinochet, arrestati molti intellettuali, ci fu una fuga di artisti e registi: dallo stesso Ruiz a Alejandro Jodorowsky.

Lo stesso Alejandro Amenábar, regista di The Others con Nicole Kidman e di Mare dentro (Oscar come miglio film nel 2004) con Javier Bardem, si trasferì in Spagna subito dopo il golpe di Pinochet.

È solo dopo la fine della dittatura che l\'industria cinematografica decolla: La frontera (1991) di Ricardo Larraín, Amnesia (1994) di Gonzalo Justiniano, Johnny 100 Pesos (2004) di Gustavo Graef-Marino e La febbre del loco (2001) dello stesso Andrés Wood.

http://www.affettiedispetti.it/

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